La statua della Madonna Immacolata del Tesoro di San Matteo conquista il podio regionale, classificandosi terza in Campania, nel censimento de “I Luoghi del Cuore” del FAI, il Fondo per l’Ambiente Italiano. Con quasi diecimila voti, la scultura si piazza al 23esimo posto nella graduatoria nazionale. Alla luce delle preferenze raccolte, il bene può essere candidato ad un bando promosso dal Fondo per ottenere finanziamenti per il restauro. La statua in questione risale al XVIII secolo e potrebbe essere opera di un abile scultore attivo, forse a Napoli, entro la prima metà del Settecento. Non ci sono fonti documentarie sull’autore. Molto probabilmente l’opera era collocata in qualche altra Chiesa o cappella (anche privata) ed è arrivata nella Cattedrale di San Matteo per donazione o per altri motivi sconosciuti. L’Immacolata viene raffigurata nella iconografia tradizionale: con le braccia spalancate, lo sguardo rivolto al cielo, i panneggi svolazzanti, in piedi su di una nuvola dove sporge la punta insù della luna e dove trovano posto anche tre cherubini. La statua risulta essere stata già restaurata in tempi passati, ma le sue condizioni attuali sono pessime. Sono visibili perdite di colore e di strato preparatorio su diverse sezioni dell’opera. Evidenti anche sollevamenti del colore. Tra gli altri tesori della provincia di Salerno, finiti nella classifica del FAI, ci sono anche, al settimo posto regionale (57^ nazionale), il Castello di Capaccio e Caputaquis medievale, teatro nel 1245 della congiura ordita contro Federico II di Svevia, e, al nono posto regionale 106^ nazionale, Monte San Giacomo, alle pendici del Monte Cervati nel Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni. La fondazione di quest’ultimo viene datata nel periodo della dominazione Normanna anche se sul territorio sono state trovate tracce della presenza dell’uomo già dal Paleolitico medio.
Un tesoro salernitano tra “I Luoghi del Cuore” del FAI
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