I cedimenti, ormai numerosi, di alberature a Salerno iniziano a preoccupare

Alberature a Salerno da tenere sotto controllo

Sarebbe il caso che qualcuno rendesse noti gli esiti dei controlli
Girolamo Budetti

Ad offrire lo spunto è stato l'ennesimo caduto sul campo, vittima dell'ondata di maltempo, certo, di un vento oltremisura come già accaduto con la tromba d'aria di Torrione di qualche mese fa. Ma il cedimento sistematico di una parte del patrimonio arborio di Salerno comincia a preoccupare, e non siamo soli.

Un nostro telespettatore, particolarmente colpito dalla caduta dell'albero in Via Posidonia di due giorni fa, ha segnalato alla nostra redazione le strane oscillazioni di un grosso pino sempre a Torrione, ma questa volta di fronte alla scuola elementare Matteo Mari e con radici in un'area che appartiene ad un istituto privato. Non siamo botanici, lungi da noi voler adombrare sospetti sullo stato di salute di un albero nobile e crediamo ormai quasi secolare. Ma una verifica, pubblica o privata che sia, andrebbe sempre fatta. Soprattutto quando ci troviamo in zona sensibili, in questo caso nei pressi di una scuola.

Ne va della pubblica incolumità e va rimarcato come la città di Salerno – e la sua amministrazione comunale nella parte che si occupa di ambiente – sia stata finora molto fortunata: solo per un caso, infatti, trombe d'aria e vento forte non hanno lasciato feriti se non si peggio sul selciato. I fenomeni atmosferici recenti hanno lasciato sull'asfalto molti alberi storici della zona orientale, ma in altre zone nevralgiche la situazione non migliora. Andrebbero verificate le segnalazioni che provengono da Sala Abbagnano, come in via degli Eucalipti, ad esempio, dove l'urbanizzazione selvaggia ha spesso trovato soluzioni fantasiose per far combaciare marciapiedi e muretti di confine con il fusto e le radici di alberi bellissimi, maestosi, ma anche potenzialmente pericolosi se non controllati e potati.

Per non parlare del Parco Arbostella, dove i pini piantumanti decenni fa o preesistenti sono spesso spaventosamente piegati e protesi verso la strada, con rischi possibili per pedoni ed automobilisti, che si potrebbero scongiurare con un monitoraggio costante che non abbiamo dubbi venga fatto, ma sul quale sarebbe il caso che siano resi noti gli esiti. E per finire, come non citare la più fantasiosa delle idee degli ultimi anni: le palme d'alto fusto nella centralissima ed affollatissima Via Guercio, cinta da palazzi fino a dieci piani, dove le chiome delle palme oscillano e si piegano da un edificio all'altro manco fossimo a Copacabana. Anche qui, alzi la mano chi non ha mai avuto dubbi ad ogni colpo di vento.

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