Arci fa appello al sindaco di Salerno per disapplicare ex decreto sicurezza

Redazione

Di seguito l’appello al Sindaco di Salerno alla disubbidienza in materia di iscrizione anagrafica e rilascio di carta di identità ai migranti regolari, rispetto alle norme contenute nell’ex decreto “sicurezza”, che è stato protocollato questa mattina al Comune. L’appello, promosso la settimana scorsa dall’ ARCI Salerno, è stato condiviso in questi giorni da varie organizzazioni della società civile salernitana, di area laica e cattolica, tra le quali la CGIL, Libera, ANPI, Arcigay. I firmatari si sono rivolti al Sindaco di Salerno per chiedergli di non osservare la legge per quanto di competenza del Comune, ritenendola non rispettosa della Costituzione e discriminante, oltreché pericolosa perché rischia di determinare ulteriore disagio sociale e aumentare la visone dello straniero come “peso sociale”.

ISCRIZIONE ANAGRAFICA E CARTA DI IDENTITA’ AI MIGRANTI REGOLARI.

APPELLO AL SINDACO DI SALERNO

Caro Sindaco,

le organizzazioni della società civile firmatarie del presente appello esprimono il pieno, incondizionato sostegno ai sindaci Orlando e De Magistris e a tutti i sindaci che hanno dichiarato in questi giorni la propria indisponibilità ad osservare le norme contenute nel cosiddetto decreto “sicurezza” , che calpestano i diritti civili e la Costituzione italiana.

A tale proposito, ti chiediamo di schierarti apertamente contro una legge che viola i valori fondamentali del nostro ordinamento, rifiutandoti di osservare le norme in essa contenute che riguardano aspetti di specifica competenza del Comune.

Ti chiediamo di continuare a consentire ai richiedenti asilo politico e ai migranti titolari di permesso di soggiorno per motivi umanitari l’iscrizione anagrafica nelle liste del Comune di Salerno ed il rilascio della carta di identità.

Crediamo che sia urgente una presa di posizione forte contro chi continua a mostrare i muscoli e sacrifica in nome del consenso dei bambini ammalati, lasciandoli in mezzo al mare.

La residenza anagrafica e la carta di identità non sono state mai concesse, nel nostro Paese, ai “clandestini”. Da sempre, il migrante che richiede l’iscrizione all’anagrafe deve essere titolare di un permesso di soggiorno e con la carta di identità potrà svolgere un tirocinio in azienda e imparare un mestiere, lavorare con un contratto regolare.

Le norme vigenti consentono ad un migrante che chiede asilo in Italia di essere assunto con un regolare contratto di lavoro, ma questa legge stabilisce ora che lo stesso migrante non può avere la carta di identità.

Negare ai migranti legittimamente presenti sul nostro territorio l’accesso alla residenza e l’acquisizione del documento di identità non c’entra nulla con la sicurezza, semmai significa alimentare la clandestinità, lo sfruttamento, il lavoro nero e quindi creare il caos a scapito dell’inclusione sociale, minando tutte quelle pratiche e quei percorsi di integrazione alla base di una sana gestione del fenomeno migratorio.

Pensiamo che la convivenza civile, l’inclusione sociale, i diritti umani, la nostra Costituzione, valgano di più di una becera attività propagandistica che punta a guadagnare voti riempiendo la testa della gente di menzogne, investendo politicamente sulla pelle di chi cerca, semplicemente, di sopravvivere.

Salerno, 8 gennaio 2019 Con stima,

Luigi Giannattasio (ANPI Salerno); Ubaldo Baldi (ANPPIA Salerno) Francesco Napoli (Arcigay Salerno); Francesco Arcidiacono (ARCI Salerno); Ilaria Sorrentino (Associazione Frida-contro la violenza di genere); Santa Rossi (Associazione Indiani d’Occidente); Vittorio Salemme (Associazione Memoria in movimento); Irene Aprile (A Voce Altra Cooperativa sociale); Anselmo Botte (CGIL Dipartimento Immigrazione Salerno); Valentina Del Pizzo (Circolo ARCI Aut Aut); Angelo Cariello (Circolo ARCI Bandiera Bianca); Donatella Savino (Circolo ARCI Ferro 3.0); Ferdinando Argentino (Comitato Europa senza muri Salerno) Gianpiero Catone (Libera presidio di Salerno / Fraternità Nazareth); Giovanni Esposito (Rete Radie’Resch Salerno); Enza Capasso (Associazione Coordinamento Solidarietà e Cooperazione).

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