Ci pensano i genitori dei bambini autistici a spiegare alle famiglie che hanno figli affetti dal disturbo dello spettro dell’autismo le ragioni di una forte presa di posizione, in vista del prossimo anno scolastico. Tra meno di un mese, queste famiglie si troveranno di fronte ad un problema spesso insormontabile, per l’assenza di una rete tra Asl, Comuni, Scuola ed associazioni che garantisca la presa in carico totale e globale dei bimbi autistici, seguendoli in un progetto di vita a lungo termine. L’iniziativa è dell’Associazione ‘Autismo chi si ferma è perduto’. Attraverso i propri canali social, l’Associazione si dice pronta a clamorose forme di protesta nel primo giorno di scuola, elencando ai genitori i motivi per cui non bisogna subire in silenzio, ovvero: che il bimbo autistico non può stare da solo a scuola, perché necessita di un progetto globale da attuarsi nei diversi ambienti di vita: casa, scuola, sociale. È vero, c’è un insegnante di sostegno, ma per un monte ore incompleto. Inoltre, il Comune non integra il fabbisogno scolastico ed extrascolastico e l’Asl ha fatto una delibera per il progetto globale che coinvolge i centri accreditati e le cooperative, permette ai professionisti privati di intervenire tramite le stesse cooperative, stanzia fondi importanti ma non ha stabilito forme di controllo, regole di ingaggio, ignorando non la legge 134/2015 che tutela di diritti dei bimbi autistici. Per l’associazione ‘Autismo chi si ferma è perduto’, insomma, Asl, Comune e Scuola ancora non si parlano, camminando in modo autonomo e senza sinergia. E’ per questo che non esisterebbero i requisiti per permettere l’inizio dell’anno scolastico. Di qui l’invito alle famiglie a chiamare, il primo giorno di scuola, le forze dell’ordine per verbalizzare quello che manca nell’assistenza ai piccoli affetti da autismo.
Autismo; Associazione dei genitori denuncia carenze in vista dell’anno scolastico
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