Sono tanti, anzi troppi, i danni che la sovrappopolazione di cinghiali ha causato negli ultimi anni in Campania. Circa due milioni l’anno, stando alle stime dalla Coldiretti che a fine agosto aveva presentato alla Regione Campania la proposta di avviare sul territorio campano un programma di caccia selezioni dei cinghiali. Proposta accolta dalla Giunta regionale che ha dato il via a tale metodo. «L’esperienza condotta in altre zone d’Italia mostra come la caccia di selezione, se ben organizzata, è un valido aiuto per limitare i danni del cinghiale nelle aree critiche – spiegano dalla Coldiretti – inoltre può essere praticata tutto l’anno e non ha impatti sulle altre specie». L’eccessiva presenza di cinghiali continua ad essere un problema in molti territori. Sono centinaia le aziende agricole che rischiano di veder compromessi i raccolti. Senza parlare degli incidenti stradali e del rischio che comportano per l’incolumità delle persone. «I cinghiali sono un rischio per l’agroalimentare italiano visto che proprio nei piccoli comuni sotto i 5mila abitanti si concentra il 92% delle produzioni tipiche nazionali secondo lo studio Coldiretti-Symbola. In Campania 7 produzioni Dop e Igp su 10 coinvolgono il territorio dei 338 piccoli comuni della regione, che ha anche il primato italiano per i prodotti agroalimentari tradizionali (PAT), con ben 531 “bandiere del gusto” – ricorda la Coldiretti – che spesso prendono il nome dal piccolo Comune o dalla frazione dove sono nate. Un tesoro messo a rischio dall’avanzata dei cinghiali che sempre più spesso in queste aree si spingono fin dentro i cortili e sugli usci delle case, scorrazzando per le vie dei paesi o sui campi, nelle stalle e nelle aziende agricole».
Cinghiali, la Campania avvia la caccia di selezione
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