In tempo d’emergenza Covid, in una zona rossa

Covid: E-Distribuzione con i contatori: ma è il momento?

Il nostro invito è a non fare entrare nessuno in casa
Redazione

Il concetto è semplice: a quale persona dotata di buon senso può apparire normale fare entrare in casa uno sconosciuto, in tempo d'emergenza Covid, in una zona rossa, per la lettura del contatore del gas o dell'acqua o peggio ancora per lavori di sostituzione di un contatore dell'energia elettrica? La domanda non è banale e nemmeno scontata, purtroppo.

I nostri telespettatori ci segnalano la comparsa di avvisi firmati Enel Distribuzione che annuncia di dover sostituire i contatori in piena pandemia da Coronavirus. Attenzione, qui non si parla della legittimità del servizio, anzi: se i contatori sono in spazi condominiali isolati o comunque non a contatto con altre persone, gli operai possono fare il loro lavoro. Ciò che stupisce è la volontà di voler procedere con la sostituzione dei contatori all'interno delle abitazioni, rassicurando genericamente sul fatto che saranno rispettate le prescrizioni anti-contagio.

Il nostro invito, non ce ne vogliano le varie società di acqua-luce e gas, è a non fare entrare nessuno in casa: il pericolo che, involontariamente, possa esserci una trasmissione del virus è troppo alto per poter prendere la cosa sottogamba e fa specie che nessuna di queste società abbia valutato il rinvio di queste operazioni a tempi migliori. Facciamo un esempio: se un figlio non va a casa dei genitori anziani per paura di trasmettere loro il Covid, se i nonni non possono vedere i nipoti, se Governo e Regione ci invitano ad evitare i contatti superflui, allora perché dovremmo fare entrare in casa degli sconosciuti – con tutto il rispetto degli addetti al servizio di acqua-luce e gas- di cui non sappiamo nulla e che potrebbero essere vettori di contagio?

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