Un’associazione inglese no profit ha realizzato una campagna di comunicazione sorprendente per sensibilizzare i cittadini sulle condizioni di sfruttamento della manodopera nel campo dell’abbigliamento a basso costo. Lo scopo? Informarsi sul “cosa c’è dietro” ai vestiti low cost che milioni di persone acquistano ogni giorno senza riflettere. L’esperimento è stato pensato mettendo un distributore di magliette economiche, disponibili a soli 2 euro, in zone centralissime di grandi città. Una volta inseriti i soldi, sul monitor appare un video in cui vengono mostrate le condizioni di sfruttamento a cui sono costretti i lavoratori che producono quello che si vuole acquistare. La storia è raccontata, in questo caso, da una giovane donna che spiega quello a cui è costretta: sfruttamento disumano, turni di lavoro massacranti, condizioni di lavoro in cui si è sottoposti a lavorazioni nocive per la salute e salario bassissimo per ore di manodopera estenuanti. Dopo aver visto lo spot, la macchina chiede al cliente se vuole ancora comprare la T-Shirt o se vuole donare i 2 euro in beneficenza per aiutare l’associazione Fashion Revolution che combatte per i diritti umani. La maggior parte delle persone ha scelto di donare quella piccola monetina che per noi non è nulla ma che per tante persone potrebbe essere un’ancora di salvezza. Dopo i ringraziamenti sullo schermo appare una frase che fa riflettere: “People care when they know” ovvero “Le persone si preoccupano della sofferenza degli altri quando sono informate”! Per prova scientifica, l’esperimento è stato ricreato anche nella condizione opposta. Il distributore chiedeva sempre la conferma d’acquisto ma senza aver proiettato il filmato che spiegava come erano state prodotte le magliette. Inutile dire che, in questo caso, la percentuale delle donazioni era pari allo zero. https://www.youtube.com/watch?v=BckqwheRZK8
Esperimento sociale: e voi cosa avreste fatto?
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