La notizia è di quelle che piace leggere. Ci siamo sentiti sollevati, stamani a Buongiorno Lira, quando abbiamo passato in rassegna la prima della Città con la foto-copertina dedicata alla riapertura del Caffè 21. E’ il bar nato in un locale sequestrato alla malavita organizzata che rischiava di rimanere chiuso per un intoppo burocratico.
Sono passate settimane, nell’indifferenza generale, prima che qualcuno si accorgesse della gaffe istituzionale del Comune di Battipaglia. Sollevato dai colleghi della Città e ripreso con forza dal nostro telegiornale, il caso del Caffè 21 ha trovato soluzione in pochi giorni.
Palazzo Moro firma l’aggiudica della gestione alla cooperativa sociale Freedom- che vuole dire Libertà- l’unica candidata ad occuparsi del bar che ha un valore simbolico inestimabile. D’altronde, fu lo stesso Don Ciotti- fondatore di Libera- a sottolinearne l’importanza con la sua presenza nel giorno dell’apertura.
Eppure, nonostante tutto questo e nonostante le pressioni che un territorio a rischio camorra esercita, quel locale confiscato è stato costretto alla serrata. Perché nessuno al Comune di Battipaglia firmava la determina per assegnarne la gestione alla cooperativa.
Un gruppo formato dai ragazzi che dal primo giorno, insieme a Libera e Legambiente, avevano preso le redini del bar facendone un luogo di cultura e di aggregazione. Costretti a chiudere a fine aprile, hanno dovuto attendere il bando per la gestione a giugno ed altri cinque mesi per l’assegnazione. Troppo, ma come si dice: meglio tardi che mai.
