Salerno turistica, i murales poetici delle Fornelle

Redazione

I versi di Alfonso Gatto e dei poeti più noti tra le vie e le case del Centro Storico. La Street Art – grazie alla Fondazione gatto – ha reso fruibile la poesia anche a chi non l’ha mai letta.

I turisti ci capitano per caso, perché sbucano qui dall’ascensore pubblico di via Tasso, oppure ci vengono apposta perché appassionati di questa forma di arte urbana, certo è che dopo esserci stati nessuno lo dimentica perché non si può restare insensibili davanti alla magia che nasce dall’incontro tra il potere restauratore della poesia e la street art, un incontro palpabile anzi tangibile nei vicoli del rione delle Fornelle di Salerno. Le mura scrostate dal tempo, qui, nel cuore della città, abitato dai lontani discendenti degli amalfitani giunti al seguito de principe Sicardo tnel IX secolo, parlano in dialetto e vivono di poesia. Su tutte le facciate, sulle scalinate e nei cortili, negli slarghi e all’ombra dei vicoli, mescolati ai bucati e alle parabole, ci sono le rime ed i versi di autori di tutto il mondo – da Nazim Hikmet ad Eduardo de Filippo, da Alda Merini a Paul Eluard, da Totò a Cesare Zavattini, da Dylan Thomas a Salvatore Quasimodo, da Eugenio Montale al padrone di casa, Alfonso Gatto che in questi vicoli nacque – accompagnati da murales di artisti italiani e stranieri. E così si può incontrare una sirena affacciata a una finestra con un gattino, o un puttino giocherellone (nel vicolo dell’angelo), un camaleonte stanco di nascondersi oppure un immenso volto di Apollo, in stile Botero (omaggio alla testa del Dio ritrovato nel golfo il 2 dicembre del 1930) che veglia sull’intero quartiere… https://www.youtube.com/watch?v=We8fZCfaydA

Leggi anche

Adblock Detected

Please support us by disabling your AdBlocker extension from your browsers for our website.