Molti di voi ricorderanno la storia del fisioterapista scambiato per rapinatore a Pastena. Ebbene quel ragazzo, riconosciuto innocente, stenta ad ottenere l’indennizzo per ingiusta detenzione.
Quando incontrammo Luca Della Rocca, ormai quasi tre anni fa, trovammo un ragazzo provato dai due mesi di ingiusta detenzione domiciliare. Ma soprattutto dall’intera vicenda giudiziaria che aveva rischiato seriamente di rovinargli la vita.
Scambiato per il rapinatore che assaltò una nota gioielleria di Via Posidonia a Pastena, fu arrestato e lasciato ai domiciliari. Fin quando i Carabinieri del Ris non riuscirono a dimostrare, con complessi esami antropometrici, che quell’uomo non poteva essere lui.
Una storia incredibile- archiviata grazie anche alla caparbietà dell’avvocato Silverio Sica. E che è approdata per ben due volte in Cassazione per la richiesta di indennizzo avanzata da Della Rocca.
La Corte d’Appello di Salerno, per l’ingiusta detenzione, gli ha riconosciuto poco più di dodicimila euro facendo un mero calcolo aritmetico; calcolo ritenuto- però- insufficiente da un primo esame della Cassazione, che ha annullato con rinvio la pronuncia della Corte d’Appello.
Passata a Napoli, la richiesta di indennizzo è stata ricalcolata dalla Corte d’Appello partenopea con gli stessi criteri aritmetici. Senza tenere conto dello stress fisico e psicologico patito da Della Rocca, del danno di immagine subito e che avesse perso i clienti cui faceva fisioterapia.
Una storia tutta italiana, insomma, su cui la Suprema Corte di Cassazione tornerà a pronunciarsi a breve e che ebbe- all’epoca dei fatti- un aspetto grottesco: lo scambio di persona con il vero rapinatore avvenne sulla base di un riconoscimento fatto su Facebook, tramite una foto che ritraeva Della Rocca con gli stessi occhiali da sole utilizzati dal vero rapinatore, creando un effetto somiglianza non corrispondente alla realtà. Una beffa, insomma, cui però la giustizia non ha ancora riconnesso il classico danno.
https://www.youtube.com/watch?v=WQM5apc-XZE