Primo round alla Regione Campania, che incassa il via libera del Tar all'ordinanza sulle scuole. Ma il giudice amministrativo ricorda a Palazzo Santa Lucia che deve adeguarsi al decreto del Governo: dunque, lo stop totale alla didattica in presenza va rivisto entro domani.
Vittoria a metà
La Regione Campania ha “esaurientemente documentato l'istruttoria sulla base della quale ha inteso emanare la gravosa misura sospensiva nell'Ordinanza regionale n.79“. E' per questo che il Tar ha respinto l'istanza cautelare che puntava a sospendere l'efficacia del provvedimento di chiusura delle scuole, confermando la prevalenza del diritto alla salute su quello al lavoro dei genitori degli studenti campani e su quello all'istruzione degli stessi alunni. Il primo round va alla Regione Campania ma nel decreto del presidente della quinta sezione del Tar, Maria Abbruzzese, è scritto che l'ordinanza di chiusura delle scuole avrà vita breve, non più di due giorni, poiché entro mercoledì 21 ottobre va recepito il decreto del presidente del Consiglio dei Ministri. A ricordarlo è il professor Felice Laudadio, che ha curato il ricorso per conto di alcuni genitori campani.
La finestra nel decreto
D'altronde, il Tar ha tenuto conto del fatto che non si è trattato di chiusura vera e propria, visto che l'ordinanza regionale ha disposto l'obbligo di svolgimento dell'attività didattica “a distanza”, definendo “idonea la misura adottata sulla base della correlazione tra aumento dei casi di positività al Covid e la frequenza scolastica (anche con riguardo ai contatti sociali indotti dalla didattica in presenza), nonché della diffusività esponenziale del contagio medesimo”. La finestra lasciata aperta dal decreto, però, lascia intravedere una nuova ordinanza che la stessa Regione ha annunciato per nuove misure che riguardino le scuole. La possibilità è che si consenta il rientro seppur parziale per le elementari e le medie.