Slitta ulteriormente, questa volta all’11 febbraio e per l’ottava volta, il processo sul caso del cane Chicca. Antonio Fusco, l’uomo accusato di avere ucciso la sua cucciola a calci nel quartiere Pastena a Salerno il 15 febbraio 2017, non si è presentato in aula e nemmeno ha conferito procura speciale al suo avvocato per far celebrare il giudizio secondo il rito alternativo. Il giudice ha rigettato la richiesta del legale di Antonio Fuoco di ottenere un rinvio, sia per l’impossibilità di consultare gli atti di causa nel periodo di chiusura delle cancellerie nello scorso mese di dicembre a causa del trasferimento dell’intero settore penale dalla vecchia sede del Tribunale alla nuova Cittadella, che per la difficoltà di riuscire a parlare con il suo assistito in questo arco di tempo durato oltre un mese. Il giudice, inoltre, per raggruppare più attività possibili in un’unica udienza o almeno in un numero ristretto di udienze, ha rinviato il processo per la citazione dei testi da parte del Pubblico Ministero e l’apertura del dibattimento alla prima data utile, ovvero il prossimo 11 febbraio. In tale sede, sempre per il principio di concentrazione del processo, si procederà anche alla decisione sulla ammissibilità delle costituzioni di parte civile delle numerose associazioni presenti in aula. «Ancora una volta, è stato dato un rinvio a brevissimo, a meno di un mese dall’udienza di oggi – commenta in una nota il comitato Uniti per Chicca -rinvio che vedrà, ci auguriamo, finalmente l’apertura del processo, proprio a ridosso della triste vigilia del secondo anniversario dell’uccisione della cagnolina, avvenuta il 15 febbraio 2017.
Slitta all’11 febbraio il processo sul caso del cane Chicca
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