La distillazione d'emergenza di vini e mosti che giacciono nelle cantine consentirebbe di ridurre dipendenza dall'estero di alcol e gel disinfettanti. Lo dice Coldiretti, facendo appello al Governo.
Quasi 7 miliardi di litri di vino sono fermi nelle cantine italiane per effetto della chiusura di ristoranti, bar ed enoteche che ha fatto crollare i consumi fuori casa. Una situazione che crea gravi difficoltà al settore vitivinicolo italiano, in particolar modo quello legato ai vini a denominazioni di origine e indicazione geografica. Coldiretti sottolinea che ci sono almeno 150 milioni di litri in più rispetto allo scorso anno; ed il prolungamento delle misure anti-contagio porta un forte squilibrio di mercato che rischia di vanificare l'impegno dei produttori per aumentare il valore delle produzioni e il successo sui mercati internazionali, dove per la prima volta dopo anni le vendite sono risultate in calo del 3%.
Coldiretti suggerisce di intervenire con una distillazione di emergenza per togliere dal consumo alimentare almeno 200 milioni di litri di vini e mosti e garantire la sopravvivenza delle aziende. Il Governo dovrebbe intervenire con almeno 150 milioni (per un valore medio 75 euro/ettolitro). Una misura che peraltro consentirebbe di produrre 25.000 litri alcol e gel disinfettanti 100% italiani che oggi vengono in larghissima parte approvvigionati sui mercati internazionali. La Francia peraltro – ricorda la Coldiretti – ha fino ad ora già messo a disposizione per interventi similari oltre 250 milioni di euro. In gioco c'è il futuro del primo settore dell'export agroalimentare Made in Italy che sviluppa un fatturato da 11 miliardi di euro e genera opportunità di lavoro nei campi, nelle cantine e nella distribuzione commerciale. Senza contare l'indotto dell'industria vetraria e dei tappi, trasporti, bioenergie, vivai, imballaggi, enoturismo, cosmetica.