Il Governo “taglia” la sanità, la FP Cgil scende in piazza

Ivano Montano

La Meloni taglia e cuce. Taglia le risorse da destinare alla sanità – evidentemente, la lezione impartitaci dalla pandemia non ha insegnato nulla -, cuce le bocche di chi contesta affermando che i soldi per la manovra sono pochi e vanno fatte delle scelte, per cui le scelte le fa lei ed evitiamo di aggiungere la frase storica del Marchese del Grillo. Oltre al taglio e cucito, la Premier fa anche qualche ricamino, tipo “non basta avere più risorse, la sanità dovrebbe utilizzare bene quelle che ci sono”. Traduzione: gli sprechi del danaro pubblico non vanno ricercati nella politica ma nel Sistema Sanitario Nazionale. E’ il caso di dire: stiamo messi proprio bene. Intanto, i sindacati si mobilitano, la Funzione Pubblica della Cgil ricorda la manifestazione nazionale prevista per Sabato 7 ottobre a Roma, alla quale parteciperanno centinaia di lavoratori della provincia di Salerno. Scrive il segretario generale di Salerno, Capezzuto “portare il Fondo Sanitario Nazionale dal 6,7% sul Pil del 2022 al 6,1% è un segnale assai negativo e rappresenta la vera visione di questo Governo che spinge verso una sanità sempre meno universale e sempre più da affidare al privato”. Questo in un momento storico in cui l’inflazione si mangia salari e pensioni, nel momento in cui oltre 4 milioni di italiani in difficoltà economiche rinunciano a curarsi. “Con i tagli al Pnrr e quindi alle Case di Comunità – aggiunge Capezzuto – viene meno anche l’impegno di immaginare una medicina territoriale più forte che punti ad avvicinare il servizio sanitario pubblico ai cittadini”. La Cgil Funzione Pubblica chiede inoltre il rinnovo dei contratti ormai fermi al 2021.

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