La Cassazione da` ragione ai lavoratori e respinge l’appello proposto dall’Asl di Salerno. Il pronunciamento riguarda la lie pendente sulle differenze di retribuzione e di anzianità tra lavoratori a tempo determinato ed indeterminato in servizio presso l’Azienda sanitaria. A darne notizia è Antonio Capezzuto della Fp Cgil, difesa dall’avvocato Giuliana Alati dell’ufficio legale.
La Cassazione richiama “il principio secondo cui l’anzianita` di servizio maturata con piu` contratti a termine deve essere riconosciuta per intero
Non e` ammessa nessuna distinzione tra i due diversi regimi lavorativi (lavoro a termine ed indeterminato) tanto sotto il profilo strettamente economico cosi` come relativamente all’anzianita`. C’e` voluta la decisione della Cassazione in premessa richiamata per riportare nell’ambito dell’Asl Salerno la piena legalita` e la corretta interpretazione di alcuni principi e norme contrattuali dalla medesima violati e non correttamente applicati, ricordano ancora dal sindacato salernitano.
“Per il comparto sanita`, la pronuncia in questione, rappresenta e costituisce in ragione dei principi dedotti una delle prime decisioni su queste materie, se non proprio la prima in assoluto – commenta il segretario Capezzuto -. Adesso l’Asl Salerno, oltre ad un esborso economico notevole, dovra` con immediatezza correre ai ripari e rivedere la posizione di centinaia di operatori. Pena una valanga di ricorsi. La Fp Cgil invita gli ulteriori potenziali aventi diritto, che risultano essere stati lesi e discriminati in passato, a contattare il nostro ufficio legale per le necessarie azioni legali”, conclude il segretario