Il 28enne Walter De Nigris, elettricista ebolitano residente a Borgo Carillia, ed il 46enne agricoltore capaccese Martino Marino, accorso sul posto solo semplicemente per dare una mano, morirono folgorati, nell’agosto del 2016, mentre alzavano un lampione davanti ad una villa in costruzione in Via Gromola Varolato, a Capaccio Paestum: entrambi furono investiti ed uccisi da una scarica elettrica di 20mila volts. A quasi 7 anni dalla tragedia Vincenzo Alfano, il proprietario dell’abitazione che aveva commissionato i lavori, è stato condannato a 2 anni di reclusione (con pena ospesa) per omicidio colposo. Una sentenza di primo grado, emessa dai giudici della 2^ sezione penale del Tribunale di Salerno, che condanna Alfano anche a risarcire le famiglie delle due vittime, parti civili nel processo. Nel novembre del 2019 il titolare della ditta, Donato Andreioli di Capaccio Paestum, patteggiò 3 anni per lo stesso reato e si vide rigettare la richiesta di affidamento ai servizi sociali, finendo in carcere ad Avellino. Il figlio, Felice Andreioli, che rimase anche lui ferito nell’issare il palo d’illuminazione, fu invece assolto. Le indagini accertarono che il cantiere fosse privo dei minimi requisiti di sicurezza per la tutela dei lavoratori.
Morirono folgorati nel cantiere: proprietario condannato
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