No a latte senza mucche, alla carne in laboratorio e al pesce senza mare. Anche Coldiretti Campania lancia la mobilitazione per la presentazione di una legge di iniziativa popolare che vieti la produzione, l’utilizzo e la vendita di cibo sintetico nel nostro Paese. Prodotti che potrebbero presto inondare il mercato europeo sulla spinta delle multinazionali. Una pericolosa deriva che mette a rischio il futuro dell’agricoltura, dei nostri allevamenti e dell’intera filiera del cibo Made in Italy.
“Questa non è solo la battaglia degli agricoltori e degli allevatori – evidenzia Gennarino Masiello, presidente di Coldiretti Campania – ma è una battaglia di civiltà per tutti i cittadini. Siamo di fronte ad una degenerazione della tecnologia, che diventa strumento speculativo della finanza. Cosa che temevamo da tempo. Creare cibo in laboratorio mette il bene primario nelle mani dei grandi capitali multinazionali, tagliando in un colpo solo produzione agricola, biodiversità, tutela del paesaggio, cultura”.
Il primo prodotto di laboratorio è stata la finta carne di una società americana, ma gli investimenti stanno crescendo molto sostenuti da diversi protagonisti della nuova finanza mondiale. “Prodotti che non salvano gli animali – spiegano da Coldiretti – Per quanto riguarda la carne da laboratorio viene fabbricata sfruttando i feti delle mucche, non salva l’ambiente perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali, non aiuta la salute perché non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare, non è accessibile a tutti poiché per farla serve un bioreattore, non è neppure carne ma un prodotto sintetico e ingegnerizzato”
La petizione può essere sottoscritta in tutti gli uffici Coldiretti delle cinque province della regione, nei mercati contadini di Campagna Amica e in tutti gli eventi.