"Guai quando tutti gli uomini parleranno bene di voi".
Vincenzo De Luca prende in prestito le prole del Vangelo secondo Luca per invitare il presidente Mario Draghi alla prudenza e alla diffidenza di tutte le forze politiche presenti in Parlamento, ad eccezione di Fratelli d'Italia, parte dei Cinque Stelle e gruppi minori, che in questi giorni stanno esaltando la figura dell'ex direttore della Banca Centrale Europea.
"Vorrei solo ricordare a Draghi, ma credo che ne sia consapevole, quello che e' scritto nel Vangelo di Luca" avverte nel corso della consueta diretta del venerdì. "I troppi incensamenti non servono a nulla, servono i fatti: che il cambiamento della realtà quello che conferma l'efficacia del governo".
Lo stesso De luca, poi, però, sottolinea l'atteggiamento "antiretorico, scarno e semplice" di Draghi approvando le dichiarazioni d'intenti sulla giustizia e sullo snellimento della burocrazia facendo però notare che si tratta di "impegni assunti da tutti i governi, quindi bisognerà attendere la prova dei fatti".
Restano dubbi sui pregiudizi cronici che riguardano il Mezzogiorno. "Non mi convince la lettura che sottolinea solo la presenza di poteri criminali e l'inefficienza amministrativa – argomenta – queste cose ci sono e sono state tra le ragioni del ritardo del Sud, ma oggi nel Sud ci sono anche elementi di grande innovazione nei settori della ricerca, dell'industria, nel sistema universitario e ci sono istituzioni che sono in grado di reggere la sfida dell'efficienza nei confronti di tutte le altre regioni, tra cui la Campania".
De Luca ribadisce poi la richiesta "avanzata al precedente presidente del Consiglio di incontrare i presidenti delle Regioni meridionali" riguardo gli investimenti del Recovery plan perché "non abbiamo impegni precisi per quanto riguarda gli investimenti da fare nel Mezzogiorno e la quota di risorse da trasferire in maniera aggiuntiva all'area meridionale".