"E' una scelta scriteriata la divisione in zone dell'Italia" e dice che dei colori non gli importa

De Luca all’attacco del Governo: ha fatto perdere due mesi preziosi

Strali contro DeMa e Di Maio: se bisogna stare insieme a questi personaggi, allora e meglio mandare a casa il governo
Francesca Salemme

“Noi eravamo per chiudere tutto ad ottobre, per un mese, per avere una operazione di fermo del contagio e che ci avrebbe fatto stare tranquilli a Natale. Da sempre abbiamo avuto una linea di rigore più degli altri, da soli. Il Governo ha fatto un'altra scelta, ha deciso di fare iniziative progressive, di prendere provvedimenti sminuzzati, facendo la scelta della cosiddetta risposta proporzionale, più aumenta contagio più prendiamo provvedimenti. Una scelta totalmente sbagliata, perché il contagio non aumenta in modo lineare, ma esponenziale”.

E' visibilmente arrabbiato Vincenzo De Luca nella diretta del venerdì.

“Questa scelta del Governo – aggiunge – ha fatto perdere due mesi preziosi, nel corso dei quali abbiamo avuto un incremento drammatico di contagi e decessi”. Definisce una “scelta scriteriata la divisione in zone dell'Italia” e dice che dei colori non gliene importa, poi aggiunge: "Quelli che non hanno mosso un dito per fermare il governo, e anzi si sono mossi contro le ordinanze della Campania, ora sono diventati tutti rigoristi. Una vergogna".

“A settembre abbiamo reso obbligatoria la mascherina all'aperto. Il governo è arrivato due settimane dopo. Il 4 ottobre ho chiesto al ministro dell'Interno il rafforzamento dei controlli sui territori. Il 15 ottobre abbiamo disposto la chiusura delle scuole, ricevendo insulti dal ministro e dal presidente del Consiglio. Abbiamo chiuso perché in 2 settimane abbiamo avuto un aumento del contagio nelle scuole pari a 9 volte. Il governo lo ha fatto un mese dopo”, aggiunge ricordando provvedimenti adottati. “Il 23 ottobre abbiamo adottato la misura per bloccare gli spostamenti e la sera è scoppiata la guerriglia, mentre il governo ha continuato a perdere tempo. Da soli abbiamo adottato una linea del rigore”.

Il governatore torna sul concetto dello "sciacallaggio mediatico con interviste a fatte a capocchia" al quale si sarebbe "iscritto" anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. "Il solo nome di questo soggetto mi procura reazioni d'istinto che vorrei controllare almeno per le prossime ore. Ho detto a qualche esponente del Pd che se bisogna stare al governo insieme a questi personaggi, allora e meglio mandare a casa il governo", sottolinea citando anche il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora. E sulla folla a passeggio sul lungomare di Napoli denuncia: "Quello è un assembramento vietato dalla legge, che doveva essere contrastato dalle forze dell'ordine. Quelle immagini motivano una zona non rossa, ma strarossa, perché sono cose davvero vergognose. Sapete chi avrebbe dovuto decidere, ma era impegnato a fare il giro delle televisioni per farsi pubblicità", afferma attaccando ancora una volta il sindaco de Magistris che mette a confronto coi sindaci "coraggiosi che hanno adottato provvedimenti" di chiusure dei lungomare, come a Salerno, a Pozzuoli e Giugliano. Il governatore nega che l'ispezione del ministero della Salute sia stata avviata "per verificare i dati della regione" e definisce "una grande balla" le indiscrezioni peraltro mai smentite da Palazzo Chigi sull'invio di esercito e protezione civile in Campania anche per la realizzazione di un ospedale da campo.

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