Il governatore della Campania Vincenzo De Luca come ogni venerdì ha fatto il punto della situazione pandemica e vaccinale: “Quella di ieri – ha esordito – è stata una giornata triste: abbiamo ricordato le oltre 100mila vittime dell'epidemia da Coronavirus, abbiamo respirato smarrimento e tragedia. Abbiamo rivisto la condizione di solitudine di chi è stato in isolamento. Ma tante cose potevano essere evitate con il coraggio delle decisioni”.
E la cosa principale da decidere era quella relativa “alla produzione in Italia dei vaccini". "E' stato – secondo De Luca – il principale errore del Paese: avremmo impiegato sei mesi, ma attrezzato l'Italia per produrre vaccini”. E invece… “Ho mandato ieri una lettera al nuovo commissario Figliuolo per denunciare che la Campania è vittima del mercato nero dei vaccini. Abbiamo ricevuto 106mila vaccini in meno, rispetto a quelli che, in base alla popolazione, avremmo dovuto ricevere. Quindi, ho chiesto al commissario e al ministro Speranza di ripristinare ad aprile una distribuzione equa dei vaccini. La popolazione campana rappresenta il 9,6% della popolazione italiana, allora dobbiamo avere il 9,6% dei vaccini… Invece Campania arrivano migliaia di dosi in meno. Stiamo lavorando per procurarcele da soli”.
E sulla decisione dell'Ema su AstraZeneca: “Riprendiamo anche in Campania la campagna di vaccinazione con Astrazeneca. Qui già 140mila persone hanno ricevuto una dose AstraZeneca, 120mila tra il personale della scuola e 20mila tra le forze dell'ordine. Non abbiamo avuto effetti di particolare rilievo. Dunque, dobbiamo procedere. So che ci sono ancora preoccupazioni, ma dobbiamo procedere usando la ragione”. "Abbiamo verificato la possibilità di vaccinare i ragazzi sopra i 16 ann – ha aggiunto – questo avrebbe consentito di aprire le scuole. Ma va bene solo il vaccino Pfizer, le dosi sono limitate e servono per pazienti fragili e personale sanitario… comunque faremo di tutto per riaprire le scuole appena possibile, ma in condizioni di sicurezza”.
Infine sulla situazione in Campania: “Qualche area di irresponsabilità permane. Dobbiamo stare attenti perché siamo la regione più a rischio perché abbiamo la maggiore densità abitativa di Europa: e questo facilita la trasmissione del contagio”.