“Noi eravamo per chiudere tutto ad ottobre, per un mese, per avere una operazione di fermo del contagio e che ci avrebbe fatto stare tranquilli a Natale. Da sempre abbiamo avuto una linea di rigore più degli altri, da soli. Il Governo ha fatto un'altra scelta, ha deciso di fare iniziative progressive, di prendere provvedimenti sminuzzati, facendo la scelta della cosiddetta risposta proporzionale, più aumenta contagio più prendiamo provvedimenti. Una scelta totalmente sbagliata, perché il contagio non aumenta in modo lineare, ma esponenziale”. Era visibilmente arrabbiato Vincenzo De Luca nella diretta del venerdì.
“Questa scelta del Governo – ha aggiunto – ha fatto perdere due mesi preziosi, nel corso dei quali abbiamo avuto un incremento drammatico di contagi e decessi”.
Ha definito una “scelta scriteriata la divisione in zone dell'Italia” e dice che dei colori non gliene importa, non poi aggiunge: "Quelli che non hanno mosso un dito per fermare il governo, e anzi si sono mossi contro le ordinanze della Campania, ora sono diventati tutti rigoristi. Una vergogna".
“A settembre abbiamo reso obbligatoria la mascherina all'aperto. Il governo è arrivato due settimane dopo. Il 4 ottobre ho chiesto al ministro dell'Interno il rafforzamento dei controlli sui territori. Il 15 ottobre abbiamo disposto la chiusura delle scuole, ricevendo insulti dal ministro e dal presidente del Consiglio. Abbiamo chiuso perché in 2 settimane abbiamo avuto un aumento del contagio nelle scuole pari a 9 volte. Il governo lo ha fatto un mese dopo”, ha aggiunto ricordando provvedimenti adottati.
“Il 23 ottobre abbiamo adottato la misura per bloccare gli spostamenti e la sera è scoppiata la guerriglia, mentre il governo ha continuato a perdere tempo. Da soli abbiamo adottato una linea del rigore. Ora hanno fatto ciò che noi abbiamo fatto un mese fa e nessuno ha chiesto scusa”.
“Fatti salvi 3-4 ministri non è un governo, anziché andare allo sbaraglio sarebbe meglio avere un Governo che non produca il caos che è stato prodotto in Italia. In queste condizioni meglio mandarli a casa”, ha rincarato la dose De Luca.
Il governatore ha poi negato che l'ispezione del ministero della Salute sia stata avviata "per verificare i dati della regione" rivendicando il fatto di aver invitato lui, attraverso una lettera a Speranza, un controllo sulla qualità della Sanità in Campania per arginare quella che definisce una campagna mediatica denigratoria. Infine definisce "una grande balla" le indiscrezioni peraltro mai smentite da Palazzo Chigi sull'invio di esercito e protezione civile in Campania anche per la realizzazione di un ospedale da campo.