Le misure sono in vigore domani giovedì 5 novembre e saranno valide fino al 3 dicembre

Il nuovo DPCM divide l’Italia in tre colori: rosso, arancione e giallo

Lockdown nelle zone rosse, misure meno stringenti laddove l'indice RT è al di sotto di 1,25
Francesca Salemme

Il nuovo DPCM è stato firmato dal premier Giuseppe Conte ed il Ministero della Salute sta lavorando sulla suddivisione in zone di rischio delle regioni (tra le Regioni ancora oggetto di discussione ci sarebbero ancora Campania, Veneto e Liguria).

Le diverse misure, dunque, entreranno in vigore a partire da venerdì e non da domani e saranno valide fino al 3 dicembre

L'Italia verrà divisa in tre zone, a seconda del livello di rischio e dello scenario di gravità: rossa, arancione o gialla.

Poi ci sono gli scenari, che si basano sull'indice di contagio Rt e che hanno un livello tra 1 e 4. Scenario 1: Situazione di trasmissione localizzata (focolai) con Rt regionali sopra soglia per periodi limitati (inferiore a 1 mese) e bassa incidenza. Scenario 2: Situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa ma gestibile dal sistema sanitario nel breve- medio periodo, con valori di Rt regionali sistematicamente e significativamente compresi tra 1 e 1,25. Scenario 3: Situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa con rischi di tenuta del sistema sanitario nel medio periodo, con valori di Rt regionali sistematicamente e significativamente compresi tra 1,25 e 1,5 e in cui si riesca a limitare solo modestamente il potenziale di trasmissione del virus con misure di contenimento/mitigazione ordinarie e straordinarie. Scenario 4: Situazione di trasmissibilità non controllata con criticità nella tenuta del sistema sanitario nel breve periodo, con valori di Rt regionali sistematicamente e significativamente maggiori di 1,5

Il combinato disposto di questi due indicatori (rischio alto e scenario 4) porta a finire nella zona rossa.

Una zona arancione presenta invece un livello di rischio alto/intermedio.

Il ministro della Salute Roberto Speranza si assume la responsabilità di firmare le ordinanza che fanno scattare il lockdown nei territori definiti zona rossa e in quelli arancioni e gialle. Lo potrà fare “dopo aver sentito i presidenti delle Regioni interessate”. Nelle regioni “caratterizzate da uno scenario di elevata gravità e da un livello di rischio alto”, oltre alle misure previste per le zone gialle si applicano anche restrizioni aggiuntive.

Le regole nelle zone gialle sono le meno rigide ma comunque più restrittive rispetto al decreto dello scorso 24 ottobre. Il “coprifuoco” scatta alle 22. Da quel momento – e fino alle cinque del mattino – è vietato uscire di casa, salvo motivi di salute o lavoro. Alle scuole superiori, ci sarà la didattica a distanza al 100%. Nel trasporto pubblico, è prevista una capienza dimezzata. I centri commerciali sono chiusi nel weekend e nei giorni festivi. Si fermano anche i musei, le mostre, le sale bingo. Bloccate le crociere. Vengono sospesi i concorsi pubblici con l'eccezione di quelli che riguardano il personale della sanità. Sarà consentito l'accesso ai parchi, sempre rispettando la regola del distanziamento di un metro.

Le regole nelle zone arancioni dove ci sarà un inasprimento delle regole rispetto alle zone gialle. Bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie qui resteranno chiusi sempre e non più solo dopo le 18. Sono salvi però parrucchieri e centri estetici. Vietato ogni spostamento in un Comune diverso da quello di residenza o domicilio, salvo comprovate ragioni di lavoro, studio, salute.

Nelle zone rosse è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori, e perfino gli spostamenti all'interno del territorio, salvo che per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute. La didattica a distanza in queste regioni scatterà già dalla seconda media (salvo le attività con minori disabili). Resteranno chiusi bar, pasticcerie, ristoranti, e tutti i negozi che non vendono beni essenziali. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio e – fino alle 22 – la ristorazione con asporto, con divieto di consumare sul posto o nelle vicinanze. Restano aperti i negozi di alimenti e bevande nelle aree di servizio e rifornimento carburante lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti. E le industrie. Nessuna serrata per i servizi essenziali, ovviamente farmacie e supermercati saranno aperti al pubblico come a marzo scorso.

Solo le Regioni rosse entreranno, quindi, in una sorta di lockdown che per molti aspetti ricorda quello della primavera scorsa. E su questi territori si discute sull'utilizzo dell'autocertificazione, in versione modificata, fortemente voluta dal ministro Speranza. Di certo, andrà compilata ed esibita quando si dovrà uscire dopo le 22, ossia quando scatterà il coprifuoco nazionale.

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