«Finalmente, dopo aver sfidato più volte la sorte, il Comune di Salerno pare abbia deciso di avviare una seria e scrupolosa azione di monitoraggio e messa in sicurezza del patrimonio arboreo». Lo dice Aniello Salzano, commissario cittadino dell'Udc.
«Se si definisce, a ragione, quello arboreo un patrimonio, non si comprende come mai l'unica soluzione intrapresa fino ad ora sia stata quella di “impoverirsi” estirpando e abbattendo alberi, ricchezza verde, invece di curarli». E' combattivo, il professore Aniello Salzano, ex sindaco della città di Salerno ed oggi commissario dell'Udc, quando prende carta e penna per mettere nero su bianco le perplessità sulla manutenzione degli alberi.
«Mentre in tutta Europa si dà respiro alle radici eliminando cordoli e asfalto, garantendo così salute e stabilità agli alberi, a Salerno invece si va in controtendenza- osserva Salzano. Le burrascose stagioni invernali e i cambiamenti climatici, pongono un quesito senza risposta: ma chi a suo tempo ha deciso di piantumare determinati arbusti in certe zone della città, non immaginava che in caso di forte maltempo e senza adeguata manutenzione sarebbero potuti diventare pericolosi? Non sapeva che posizionare, poi trascurare e infine abbattere degli alberi, ha un costo elevato per la collettività in termini economici e di vivibilità? È mai possibile che non abbia pensato che le radici hanno bisogno di spazio per estendersi e terreno in cui affondare e non di cemento?».
Le parole si Salzano fanno correre la mente alla scelta «scellerata di mettere a dimora, per esempio, le palme Washingtonie su strettissimi cordoli divisori- scrive ancora il commissario dell'Udc- ed ai costi elevati per l'acquisto si aggiunge oggi un ulteriore costo per la loro manutenzione. Insomma, meglio il monitoraggio e la messa in sicurezza, non solo a Mariconda, ma in tutta la città (come ad Arbostella dove sono mesi che i residenti chiedono nuovi interventi), che sia finalizzato a preservare il patrimonio arboreo lasciando l'abbattimento come ultima ipotesi possibile, dando priorità al verde, piuttosto che a fredde e grigie logiche cementizie e depauperative»- conclude Salzano.