Se la spedizione dei Mille fu uno degli episodi cruciali del Risorgimento, quella dei circa 1000 capeggiati dal Presidente della Regione Campania si candida ad entrare nella storia quale momento di svolta per un nuovo risorgimento, a difesa di un’unità d’Italia che appare chiaramente sotto attacco, a causa di un disegno in chiaro scuro di Autonomia Differenziata e il blocco del Fondo di Coesione che cristallizza la crescita, lo sviluppo di un Sud costretto a viaggiare a marce basse rispetto al Nord. “Difendiamo i nostri diritti non piegando la testa, ma combattendo per il rispetto delle regole” – ha detto Vincenzo De Luca, promotore di un’iniziativa che ha visto l’adesione di sindaci e amministratori del mezzogiorno. Tra questi, consiglieri regionali e parlamentari campani del Pd e non solo: a bordo anche esponenti del M5S, che è all’opposizione nel Consiglio regionale della Campania. Con il Governatore De Luca si è schierata anche l’Anci Campania, presieduta dal sindaco di Caserta, Carlo Marino. Punto centrale della manifestazione, oltre alla bocciatura dell’autonomia differenziata, è il blocco dei fondi di sviluppo e coesione: nel mirino del Governatore è più volte finito il ministro Raffaele Fitto che nella giornata di ieri ha già incontrato una delegazione di sindaci del sud, un vertice concluso con un sostanziale nulla di fatto.
Marcia su Roma, per un “nuovo Risorgimento”
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