Salerno, da città turistica a provincia turistica. Dovrebbe essere lo step successivo, alzando l’asticella per un più vasto e complessivo sviluppo economico del territorio. Non facile da realizzare, un qualcosa che dovrebbe nascere innanzitutto da un’azione sinergica tra le varie amministrazioni comunali, andando oltre le collocazioni politiche. “E’ una parola” – dirà qualcuno. “E’ un’idea” – dovrebbero dire tutti i sindaci. All’epoca, l’amministrazione provinciale guidata da Alfonso Andria investì su un’opera – se vogliamo – simbolica: una strada comune da battere, la pista ciclabile. A distanza di anni, oggi viene definita la “pista desli sprechi”, eppure l’idea non era malvagia. Per cui, noi preferiamo parlare di “pista delle occasioni perdute”. Dalla scarsa manutenzione col tempo si è giunti alla scarsa attenzione, per poi finire con l’abbandono totale dell’opera che allo stato attuale si presenta danneggiata in più punti, con cedimenti pericolosi per ciclisti e pedoni, con l’inevitabile crollo dell’immagine agli occhi dei turisti. Mentre il ponte Asa resta interdetto ai pedoni che sono costretti ad attraversare la provinciale 175 lungo il lato mare, con tutti i rischi che ne derivano, poco prima del Belvedere di Pontecagnano il tratto di pista ciclabile è ai limiti del collasso. A tutto questo, si aggiunge il livello di sicurezza pari a zero che c’è da queste parti, anche a causa della scarsa o inesistente illuminazione pubblica, problemi che sono concause degli ultimi incidenti stradali mortali avvenuti. Fin quando si perdono occasioni, passi. Ma quando si perdono anche vite umane, c’è da riflettere su quel che poteva essere e non è stato.
Pontecagnano: la pista ciclabile sta collassando
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