La riorganizzazione del soccorso in ambulanza, quella che prevede l’intervento del mezzo senza medico a bordo può far rima con disperazione dei cittadini che, al tempo stesso e a modo loro, si vedono costretti in caso di infortunio o piccolo incidente ad organizzarsi alla men peggio per ricevere le cure del caso senza incorrere in spese aggiuntive e tempi che si allungano a dismisura. E’ il caso di un telespettatore che ci racconta la storia di sua sorella: cade per strada e si sloga una caviglia. Alla chiamata al 118 fa seguito l’arrivo dell’ambulanza: dal colore del codice, la signora – che vive al Quartiere Europa – viene messa dinanzi ad una scelta: o l’Ospedale di Cava de’ Tirreni o quello di Sarno. E’ normale – ci chiede il cittadino – tutto ciò? Va bene il concetto di non intasare il Ruggi, ma manco è giusto arrivare a mini-viaggi della speranza per ricevere le cure del caso, per poi magari pagare un taxi o aspettare il mezzo pubblico per tornare a casa. All’ospedale di Eboli, intanto, come riporta il quotidiano La Città, ieri si è arrivati al punto che un paziente, cardiopatico, dopo un’ora e mezzo di attesa per una visita – con un solo medico di turno e una coda impressionante – si è tolto la flebo dal braccio è uscito dall’ambulanza e se n’è andato, minacciando di sporgere denuncia ai Carabinieri per cure negate.
Riorganizzazione soccorso: si riorganizzino anche i pazienti
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