Ruggi: paziente “dimenticata” in Pronto Soccorso

Ivano Montano

Quella della nostra telespettatrice, Maria, è una storia purtroppo comune a tante altre. Sua madre, 87enne, da sabato scorso si trova al Pronto Soccorso del Ruggi d’Aragona a causa di un versamento pleurico. Considerata l’età e alcuni problemi legati alla schiena ed alle vene, si trova da tre giorni su una lettiga, con luce accesa notte e giorno, senza un comodino, senza un campanello per poter chiedere aiuto alla bisogna, senza essere lavata, senza che nessuno la calcoli. Maria ci dice che non c’è posto in pneumologia e probabilmente nemmeno in altri reparti, dunque sarebbe il caso di trasferirla altrove e non lasciata lì a morire emotivamente, trattata come un pacco postale in attesa di essere spostato. Purtroppo, è una delle tante vicende di congiunti che “spariscono” nelle inaccessibili sale del Pronto Soccorso, impossibilitati ad utilizzare il cellulare, con i congiunti, in preda all’ansia, ad aspettare fuori notizie sullo stato di salute dei propri cari. A nostro sommesso avviso, una buona sanità ha bisogno anche di una decente accoglienza dei pazienti ed di un minimo di comunicazione con i congiunti dello stesso.

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