Ruggi, visite ai degenti: Nursind difende il personale

Simona Cataldo

Disumanizzazione del personale. E’ questa l’accusa che i familiari dei pazienti ricoverati presso gli ospedali dell’Azienda Ruggi muovono nei confronti di infermieri ed operatori socio sanitari. Accusa che deriva dal perdurare, nonostante la fine della pandemia Covid, dal divieto di assistere notte e giorno i loro congiunti ricoverati. «Accusa ingiusta ed immotivata» chiarisce il Nursind che chiede una presa di posizione a difesa degli operatori alla direzione del Ruggi. «Bene ha fatto il direttore generale a chiarire che i pazienti non autosufficienti di norma sono assistiti durante il ricovero – dice Biagio Tomasco, segretario generale del Nursind Salerno – ma altrettanto bene avrebbe fatto a ricordare che non è mera facoltà di chicchessia disciplinare l’accesso dall’esterno alle strutture ospedaliere, bensì il tutto deriva da una normativa nazionale. Ed è bene, inoltre, – aggiunge Tomasco – che si spieghi quale sia il concetto di assistenza diversamente da quello di visita, in quanto, evidentemente, qualcuno vorrebbe surrogare professionisti con anni di studi e di esperienza per il solo fatto di essere un parente dell’assistito stesso».

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