La Salernitana si rimette in moto, lo fa vincendo 1-0 contro la quarta forza del campionato: la squadra di Breda non brilla, ma è concreta e respinge al mittente gli assalti della Cremonese di Stroppa in una gara dal finale vietato ai deboli di cuore. Ci sono le mani di Christensen sul bottino, pesantissimo, conquistato dai granata. All’esordio in casa il portiere danese vola tra i pali, si esalta, blinda la porta, esulta sotto la Sud ed è già diventato idolo dei tifosi. Sul successo all’Arechi, il secondo di fila, c’è anche e soprattutto la firma del giovane Raimondo, attaccante di origini salernitane e con sangue granata che scorre nelle vene. La sua corsa sotto la Curva è una liberazione per lui e per i tifosi, soprattutto dopo la disperazione per il mancato vantaggio sul rigore a fine primo tempo. La Salernitana non ha sfruttato l’episodio favorevole, ma è riuscita comunque nell’impresa, con grinta e cuore. Restano ancora dei nodi da sciogliere e per l’allenatore sarà sicuramente più facile farlo a mercato chiuso. La vittoria casalinga arriva anche questa volta sotto lo sguardo attento del proprietario, Danilo Iervolino, che fa tappa a Salerno lontano da occhi indiscreti, ma immortalato dagli obiettivi a bordo campo. L’iniezione di fiducia arrivata ieri rappresenta un nuovo punto di partenza a cui dare necessariamente continuità, soprattutto alla luce dei risultati delle dirette concorrenti. Il calendario adesso offre una chance di riscatto. Dopo aver affrontato prima, seconda e quarta forza del torneo, la Salernitana è chiamata a sostenere tre scontri diretti di fila. I granata restano terzultimi ma accorciano le distanze dalla zona salvezza. Adesso, però, è tempo di accelerare per non sprecare tutto, già a partire dalla gara di Brescia. Tra quattro giorni per la Salernitana sarà di nuovo campionato ed è necessario continuare a far punti anche lontano dall’Arechi.
Seconda vittoria consecutiva all'Arechi per la squadra di Breda
Boccata d’ossigeno per la Salernitana: 1-0 con la Cremonese
Segna Raimondo, Christensen blinda la porta. Ora è tempo di scontri diretti e serve continuità
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