L'impatto della Salernitana col campionato di Serie A è stato catastrofico. La squadra di Castori è andata incontro a tre sconfitte nelle prime tre giornate di campionato, mostrando una pericolosa involuzione tattica, testimoniata dai due poker rimediati contro la Roma e a Torino, sul campo di una squadra che prima del match di ieri era parsa in grande difficoltà.
I granata hanno il peggior attacco (solo 2 i gol fatti) e la peggior difesa (mai nessun club in massima serie aveva incassato 11 reti nelle prime tre gare disputate). Finora Di Tacchio e soci sono agli ultimi posti praticamente in tutte le statistiche di squadra (tiri tentati, possesso palla, passaggi riusciti) e questo ce lo si può aspettare da una neopromossa.
Il dato che sorprende, invece, visto il piglio battagliero che abitualmente Castori riesce ad infondere alle sue squadre, riguarda proprio l'aspetto caratteriale: al momento la Salernitana appare nervosa, lenta, prevedibile, impaurita, corre poco e male (è ultima anche nella graduatoria dei km percorsi) e molla di fronte alle difficoltà, invece di reagire.
La sconfitta dell'Olimpico ha in parte vanificato l'iniezione di entusiasmo donata all'ambiente dall'ingaggio di Ribery ma ora, con due impegni casalinghi alle porte (complicato quello di sabato con l'Atalanta, già probante il successivo col Verona), il tecnico marchigiano deve trovare il modo, sia dal punto di vista tattico che mentale, di evitare di andare incontro a figuracce come quelle rimediata nelle ultime due uscite. E la chiave potrebbe essere rappresentata proprio dall'impiego del francese, con una squadra che possa giocare al suo servizio e che possa approfittare delle sue qualità, indubbiamente superiori alla media.