Nel segno di Peppino Soglia e Bruno Carmando, Baronissi si è colorata di granata ed ha celebrato il centenario della Salernitana. Il bandierone raffigurante un ippocampo con la corona sul campo e lo slogan 100 anni di noi è stato portato in corteo da un folto gruppo di bambini per le strade del comune della Valle dell’Irno. La marcia è partita da Piazza Caduti di Nassiriya e ha raggiunto Parco della Rinascita, dove è stata allestita una mostra di maglie e reperti storici granata grazie al lavoro svolto dal club che porta proprio il nome di don Peppino. «Il ricordo più bello è l’affetto che i salernitani provavano e provano ancora nei confronti di mio padre – ha detto il figlio Alessandro –, dispiace non sia qui con noi ma sono sicuro che anche da lassù sarà contento e orgoglioso». Il ricordo del presidente tifoso, che portò la Salernitana in Serie B nel 1990 potendo contare sull’apporto di uomini del calibro dei compianti Ansaloni, Bruno Carmando e Agostino Di Bartolomei, è stato il filo conduttore di una serata da brividi. Emozionante anche il ricordo dello stesso Carmando, lo storico masseur che non solo rimetteva in sesto i muscoli dei calciatori, ma rappresentava per loro anche un confidente ed un motivatore, come ha ricordato il figlio Giovanni. Ciro Ferrara, Roberto Chiancone, Antonio Capone, Gigi Genovese, Salvatore Avallone, Livio Maranzano e Corrado Liguori a loro volta hanno portato il proprio contributo, ricordando gli anni in cui hanno indossato la maglia granata o hanno fatto parte del club, nonché il forte legame creatosi con la piazza. La serata proseguita con il taglio della torta del centenario e terminata con fuochi pirotecnici ed una spettacolare torciata che ha colorato di granata Baronissi, ha confermato che il comune della Valle dell’Irno, dove sono ricomparsi anche vecchi drappi del gruppo Modus Vivendi, esposti per anni in Curva Sud e pure in trasferta, è un vero e proprio feudo della Salernitana.
