La passione si tramanda di padre in figlio assieme al ricordo di chi non c'è più

Centro Storico, la festa dei bambini all’insegna della salernitanità

Le nuove leve del tifo salernitano avranno per la prima volta la possibilità di vedere la Serie A da vicino
Michele Masturzo

La festa della salernitanità, la festa dei bambini che per la prima volta avranno la possibilità di vedere la loro squadra del cuore confrontarsi con la Serie A e con i campionissimi che ci giocano, è andata in scena ieri nel centro storico. A piazza Sedile del Campo, sotto gli occhi emozionati di alcuni protagonisti di questa cavalcata trionfale (capitan Di Tacchio, il bomber Tutino e uno dei rinforzi di gennaio, Kristoffersen), scortati dal team manager salernitano purosangue Sasà Avallone, nella giornata a loro dedicata i più piccoli supporters del team dell'ippocampo fanno festa.

Le nuove leve del tifo salernitano, secondo una tradizione che da un secolo si tramanda di padre in figlio, imparano i cori, familiarizzano con la storia e non dimenticano il passato, anche quello più doloroso. Sullo striscione srotolato a Largocampo, su Palazzo Genovese, ci sono i volti di Ciro, Peppe, Enzo e Simone, che hanno dato la vita per la loro fede granata, una ferita ancora aperta, che domani sarà ricordata come ogni anno, da quel maledetto 24 maggio 1999.

Salernitanità è la parola d'ordine, uno stile di vita, senso di appartenenza e legame con il territorio e la squadra cittadina, che non c'entra nulla con la categoria. Ai tempi del Covid l'evento organizzato dagli Ultras del Centro Storico deve rispettare regole ben precise: niente fumogeni, niente sfilata, ma tanta voglia di tramandare l'amore per i granata alle nuove generazioni. Nastri, stendardi, la lettera "A", il cuore antico della città si colora di granata e la pioggia di palloncini e coriandoli è il tocco finale che manda in visibilio i bambini.

Nella gioia dipinta sui loro volti c'è l'emozione di un popolo intero che celebra l'impresa della truppa di Castori e si prepara a misurarsi nuovamente con la Serie A, senza dimenticare tutti quelli che, purtroppo, non ci sono più e non potranno godersela come avrebbero voluto, non ultimo il compianto Loris Del Campo, il giovane tragicamente scomparso in un incidente nella serata dei festeggiamenti per la promozione.

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