Il prolungamento del contratto di Stefano Colantuono fino al 2020 annunciato dallo stesso mister di Anzio all’alba del campionato ha un valore enorme e va inquadrato nelle cose buone e giuste da fare quando si vuol costruire in modo concreto partendo dalle fondamenta. C Stefano Colantuono guiderà la Salernitana ancora per due anni che si aggiungono alla gestione gennaio- giugno della stagione precedente. E’ il legame tecnico più longevo da quando Lotito e Mezzaroma hanno deciso di fare calcio a Salerno. Il tecnico percepirà il medesimo stipendio fisso (250mila euro stagionali) più numerosi bonus al raggiungimento degli obiettivi. Come il piazzamento playoff – che frutterebbe un premio di 20mila euro – o la promozione in A dopo gli spareggi, valore 100mila (150mila se diretta). Stessa cifra prevista nel nuovo contratto in caso di eventuale salvezza in A. Segnali importanti che vanno nella direzione attesa dalla tifoseria che in passato ha sempre considerato illogiche certe decisioni societarie. Oggi c’è un progetto e si è scelto Colantuono per portarlo avanti. Poi le cose potranno andare bene o male ma almeno nelle intenzioni si è lavorato per dare un ruolo centrale alla figura dell’allenatore. Se in passato i mister che sedevano sulla panchina del club dei proprietari capitolini erano semplici gestori di risorse messe loro a disposizione oggi la figura del tecnico diventa quasi predominante nelle scelte sia tecniche che gestionali. Colantuono è stato accontentato su tutta la linea: ritiro a Rivisondoli, campo in erba naturale al Mary Rosy, squadra assemblata su quello che era il suo impianto di gioco. Se a questo aggiungiamo anche il prolungamento del contratto che rafforza ulteriormente nello spogliatoio la parola e la figura dell’allenatore che potrà e dovrà gestire nel migliore dei modi i calciatori che il club gli ha dato a disposizione https://www.youtube.com/watch?v=43vtap3hDGI
Con Colantuono il ‘matrimonio’ più longevo dell’era Lotito-Mezzaroma
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