“Direttori sportivi di una certa misura ne sono rimasti in pochi, uno di questi è Petrachi. Gli altri fanno gli yes-man e fanno le trattative per conto di…”. Enrico Coscia esalta il ruolo di Gianluca Petrachi. L’esperto dirigente salernitano con oltre 40 anni di carriera nel calcio, in passato anche direttore sportivo della Salernitana e ancora prima responsabile del settore giovanile sotto la presidenza Aliberti che sfornò tanti calciatori, evidenzia l’importanza per la Salernitana di avere un direttore come Petrachi.
“Lo spogliatoio si è ripreso perché ci sono un punto di riferimento tecnico e di esperienza come Petrachi e un allenatore che vanno in ottima sintonia” aggiunge Coscia. “Lo spogliatoio diventa un forziere e le chiavi devono averle solo l’allenatore o il direttore sportivo, non deve entrarci nessun altro. Molto spesso, invece, i dirigenti entrano e non sanno i danni che fanno”.
Per un allenatore, secondo Enrico Coscia, avere un direttore sportivo come Petrachi è un arricchimento. “La storia di Petrachi la conosco, posso dire che è una persona di campo, è una persona che sente ancora l’odore della canfora nello spogliatoio, l’odore dell’erba, è uno di vecchio stampo. Intuisce anticipatamente quello che può succedere in uno spogliatoio. Questo sono l’occhio e l’orecchio in più di un allenatore. Se seguo un allenamento a 360 gradi vedo i giocatori singolarmente, vedo i collaboratori come lavorano e tutto quello che gira intorno. In questo modo arrichisco la conoscenza dell’allenatore”.