Dalla speranza, all’illusione (durata un tempo), al solito finale: la Salernitana torna a mani vuote anche dalla trasferta di Bergamo. L’Atalanta cala il poker, ai granata resta la vana soddisfazione di aver segnato quasi in avvio e di aver chiuso il primo tempo in vantaggio. Quelli che contano, alla fine, però, sono sempre i punti che, anche questa volta, non sono arrivati. Trecento i tifosi granata che hanno seguito la squadra anche in un gelido lunedì sera di dicembre e che hanno assistito all’ennesimo tonfo. Il 4-1 finale è un risultato bugiardo, per quello che probabilmente si è visto in campo, ma anche questa è una magra consolazione, che per certi versi aumenta lo sconforto. La Salernitana, alla prima occasione utile, nel primo tempo, è riuscita a passare, ma le opportunità più ghiotte le ha avute nella ripresa, a partire dal palo colpito da Dia. Poi, però, sono emersi i limiti tecnici, fisici e mentali di questa squadra, anche quando lotta ed arriva davanti alla porta avversaria. La disperazione di Pippo Inzaghi è una delle immagini più emblematiche dell’interminabile momento di difficoltà vissuto dalla Salernitana. Rimane la necessità di voltare pagina: tra tre giorni i granata saranno di nuovo in campo per un’altra missione impossibile sulla carta, la partita con il Milan di Pioli. Guardarsi alle spalle, a caccia delle solite colpe, ora come ora, è un esercizio inutile. Non resta che lottare e sperare di trovare qualche regalo natalizio sotto l’albero, in attesa dello scontro diretto che chiuderà il 2023 e che potrebbe riaccendere la fiammella della speranza.
Delusione Salernitana: si torna da Bergamo a mani vuote
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