Gli ultras granata abbracciano i protagonisti della cavalcata trionfale. La Salernitana neopromossa in Serie A si ritrova al Mary Rosy e riceve il giusto tributo della parte più "calda" della Curva Sud Siberiano. La manifestazione d'affetto spontanea si è svolta nella parte antistante il Centro Sportivo sulla Litoranea e il quartier generale del team dell'ippocampo si è trasformato in una sorta di sede distaccata della Curva. Dopo un breve corteo, guidato dalle nuove leve, i bambini, con tanto di tamburi rullanti e fumogeni, tutti dietro lo striscione recante la scritta "Salerno" hanno celebrato il ritorno in massima serie della Bersagliera.
Tutti hanno fatto la loro parte e tutti meritano il giusto tributo da parte della tifoseria granata che, in attesa di novità sul fronte societario e prima di tuffarsi nella nuova stagione, ha voglia di far festa e ci tiene a far comprendere, dopo un'annata caratterizzata dalle porte chiuse e dai contatti centellinati, che Salerno ha una marcia in più, in termini di calore, colori, sostegno incondizionato, perché la Salernitana non è solo passione, è una fede.
Castori viene chiamato in prima fila dagli ultras. Il tecnico di Tolentino, accolto con scetticismo, è stato capace, nell'arco di una stagione, di ricevere il coro personalizzato. Lui è stato il condottiero indomito di un gruppo capace di compiere l'impresa.
Di Tacchio e Tutino vincono la sfida dell'applausometro ma tutta la truppa ha gli occhi lucidi. I calciatori immortalano le scene con i loro smartphone e in loro si nota l'emozione per aver regalato una gioia incredibile ad un intero popolo. Chiaramente tutti vorrebbero ora giocarsi le loro chance in Serie A, ma qualcuno inevitabilmente non sarà confermato.
«Non conosciamo chi resterà il prossimo anno ma sappiate che qui avete fatto la storia e non vi dimenticheremo mai. Dal primo all'ultimo elemento, questa squadra resterà nella storia», il messaggio seguito dagli applausi dei calciatori mentre la torcida granata intona «Grazie ragazzi».
Per una volta anche Sasà Avallone non è chiamato a curare il servizio d'ordine ma, da salernitano, può gustarsi appieno il momento.