Il mancino arrivato dal Verona può ricoprire più ruoli

Hrustic: «Voglio crescere, pronto a dare il massimo»

«Centrocampista o fantasista? Sarà il mister a decidere»
Michele Masturzo

«Quando ero bambino, guardavo con ammirazione David Beckham e nonostante lui sia destro, ho cercato di rubare un po’ della sua tecnica. Per questo motivo ho cominciato a calciare le punizioni fin da bambino». Ajdin Hrustic si presenta così ai suoi nuovi tifosi. Dopo l’esordio nella ripresa dello sfortunato match di Mantova, giunto a poche ore dall’ufficializzazione del suo ingaggio da parte della Salernitana nell’ultimo giorno di calciomercato, il mancino australiano nato da papà bosniaco e mamma rumena si è messo a disposizione di mister Martusciello per comprendere meglio le richieste del tecnico ischitano: «Come in ogni squadra, sarà il mister a decidere. Se vuole che faccia il centrocampista, farò il centrocampista, se ha bisogno di me in attacco, farò il trequartista. Voglio crescere, migliorare e dare il massimo per questa squadra. Se l’allenatore vorrà schierarmi in queste posizioni pensando alle mie qualità e al bene della squadra, sarò felice di mettermi a completa disposizione. Sono un calciatore a cui piace giocare a calcio, voglio godermi i momenti in campo e avere il possesso della palla. Mi piace fare assist per i miei compagni e giocare un calcio propositivo. Mi piace che tutti, me compreso, siano felici in campo e se per fare questo bisogna vincere… beh, vinciamo».

Giocatore moderno, centrocampista “box to box”, in grado di ricoprire diversi ruoli, più a suo agio nella terza linea piuttosto che in quella difensiva, dopo aver vinto l’Europa League nel 2022 con l’Eintracht Francoforte, Hrustic è approdato al Verona, dove però non è riuscito a dimostrare il suo valore, anche a causa di qualche infortunio di troppo. Dopo essersi rilanciato in Olanda, nelle file dell’Heracles, ora l’australiano vuole essere protagonista in granata per riprendersi pure la maglia della nazionale.  

«Ho giocato qui, da avversario, due anni fa e in quella gara non riuscimmo a conquistare punti. Dopo un po’ di tempo sono arrivato a giocare qui, ho sentito il direttore Petrachi che mi ha trasmesso sensazioni positive, dicendomi che posso essere importante e che posso disputare una grande stagione. Posso dire che sono dove dovrei essere».

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