“Troppi soldi escono dal sistema. Bisogna rivedere i contratti perché c’è uno sbilanciamento tra calciatori e squadre. No ai ricatti morali degli agenti”. Sono alcuni dei temi trattati nell’intervista di Danilo Iervolino a La Gazzetta dello Sport di oggi. Il presidente della Salernitana si scaglia ancora contro un sistema che sta cercando di combattere sin dal suo ingresso nel mondo del calcio. Iervolino considera equa la riforma Fifa sugli agenti e si sofferma sui contratti ai calciatori. “Se un presidente investe su un giocatore e compra il cartellino con ingaggio importante si aspetta performance di un certo livello. Se dopo un anno queste performance non ci sono bisogna pagare lo stesso. Se invece il calciatore va bene arriva il suo procuratore a battere cassa e a chiedere più soldi. In un mondo ideale anche noi presidenti dovremmo avere il diritto di chiedere una riduzione di stipendio. Non mi è mai capitato che un procuratore abbia chiesto di ridiscutere al ribasso un contratto di un giocatore reduce da una stagione deludente. Anzi, c’è la fiera dell’alibi: le docce troppo calde o troppo fredde, la depressione per chi non viene utilizzato in un certo ruolo”. Iervolino punta l’indice sulla situazione dei calciatori svincolati (“gli agenti spesso al limite della legalità chiedono cifre iperboliche”) e chiarisce che “l’attività dei procuratori è necessaria quando svolta in maniera professionale. In passato le società avrebbero dovuto respingere certe richieste, facendo sistema”.
Iervolino: rivedere sistema calcio, richieste agenti alte
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