Oggi doveva essere il "Natale" della Salernitana con la nascita della nuova società. Il 25 giugno era la data che doveva segnare l'inizio di un cammino diverso. Una nuova proprietà, così come imposto dalle Noif e dallo Statuto Federale, per affrontare la serie A dopo 22 anni di assenza. Sei mesi dopo Natale, oggi (25 giugno) non c'è nessuna nascita da registrare.
La Salernitana formalmente resta di proprietà di Lotito e Mezzaroma ma finisce in un trust che serve a perfezionare la cessione della società. Di fatto i co-patron non gestiranno più il club granata. Il trust deve rispettare i paletti imposti dalla Figc. Una persona giuridica come trustee, come gestore del trust. Valutazione del prezzo di vendita affidata ad una società terza. Durata di sei mesi. Sono condizioni ancora più limitative rispetto alla prima bozza di trust preparata dall'avvocato Rino Sica che prevedeva, ad esempio, come trustee una persona fisica e la durata di sei mesi prorogabile di altri quattro. Resta comunque importante il parere pro veritate fornito dall'avvocato Rino Sica sulla compatibilità del trust con le norme.
Dato che non si è chiusa nessuna trattativa di cessione, il trust servirà ad avere un po' più di tempo a disposizione ma si dovrà comunque arrivare alla vendita della società. Di offerte di acquisto ce ne sono state ma evidentemente nessuna di queste è stata ritenuta ricevibile o soddisfacente dalla società. Non sono comunque da escludere clamorosi colpi di coda. In fondo a "Natale" le sorprese non mancano.