Bocciata dalla Federcalcio la proposta di trust presentata venerdì dalle società proprietarie dalla Salernitana (una del figlio di Claudio Lotito, Enrico e l'altra di suo cognato Marco Mezzaroma). Lo scrive l'Ansa. La Figc ha dato tempo fino a sabato alle 20 per risolvere i problemi.
Secondo la Figc "in virtù del processo di scelta delle persone componenti del trust e delle regole previste nella gestione dello stesso, non sia un vero e proprio blind trust. La Figc ha rilevato che "non è stata assicurata indipendenza economica al trust rispetto alle società disponenti".
In particolare gli incroci riguardano le regole che legano i due trustee, le figure chiave dell'operazione, ai cosiddetti "guardiani" della proprietà e soprattutto all'amministratore delegato, il generale della guardia di Finanza Ugo Marchetti (che Lotito aveva candidato nel 2017 alla presidenza della Lega), nominato dalla vecchia proprietà. Insomma, un problema di persone e di impalcatura generale dell'operazione. Ma c'è un altro tema: il trust con i due trustee navigherebbe senza in risorse in mare aperto, cioè nel piano si prevede una dotazione economica minima. Uno scenario che renderebbe inevitabile un rapporto di "dipendenza economica" fra i due trustee e la vecchia proprietà.
Non è realistico, per i legali incaricati di stilare la relazione, pensare che la sola rata dei diritti televisivi possa garantire l'autonomia necessaria per i sei mesi previsti per trovare un compratore. Nella relazione si legge quindi che "in virtù del processo di scelta delle persone componenti del trust e delle regole previste nella gestione dello stesso" si ritiene che la soluzione prospettata "non sia un vero e proprio ‘blind trust'. È che "non è stata assicurata indipendenza economica al trust rispetto alle società disponenti".