La Salernitana si illude, per la prima volta in stagione riesce a segnare in avvio di gara, a trovare il raddoppio prima della mezzora, ma poi si complica la vita subendo il solito gol evitabile. Pur riuscendo, tra miracoli di Ochoa e sofferenze varie, a chiudere in vantaggio il primo tempo, la squadra di Inzaghi nella ripresa sparisce letteralmente dal campo, consegnandosi ai neroverdi che siglano la rete del pareggio in fotocopia, arrivando con lingua lunga e fiatone, ringraziando ancora Sant’Ochoa ed i legni della sua porta.
Partita col 4-3-3, la squadra granata si presenta al Mapei Stadium con un terzino bloccato a destra, Mazzocchi a francobollare Berardi e pronto a riproporsi, il centrocampo “tipo”, un centravanti e due punte mobili ai suoi lati.
Passata in vantaggio grazie all’imbucata di Mazzocchi che regala a Ikwuemesi la gioia per il primo gol in Serie A, la squadra di Inzaghi soffre già in avvio sui cambi di gioco di Berardi sui quali Daniliuc, non a suo agio sulla corsia, si fa trovare impreparato. Scampato il pericolo, il team dell’ippocampo trova il raddoppio grazie ad un pregevole spunto di Tchaouna che serve nello spazio Dia, bravissimo a non lasciare scampo a Consigli ed a firmare il suo quarto gol stagionale, un gioiello da dedicare al primogenito nato in settimana.
A questo punto, della Salernitana si perdono le tracce. Il Sassuolo prende campo e crea grossi problemi alla Salernitana per vie centrali, con Berardi che non dà punti di riferimento stabili agli avversari. Il calo fisico dei granata è evidente. Dopo una sortita offensiva, Bohinen fatica a rientrare, Berardi pesca Defrel in area, la punta anticipa Daniliuc e fa da torre per l’accorrente Thorstvedt che anticipa il pur generoso Maggiore, il quale prova infruttuosamente a coprire le spalle al norvegese. Dopo il palo di Pinamonti e la parata di Ochoa su Berardi, si va al riposo.
Inzaghi inserisce Bradaric e sposta Mazzocchi a destra, ma la musica non cambia. L’asse Castillejo-Vina crea problemi in avvio di ripresa e il mancino della Roma mette un cross basso ed arretrato sul quale Thorstvedt brucia sullo scatto uno spento Coulibaly e di sinistro batte Ochoa per la seconda volta. Inzaghi inserisce Simy e Candreva, poi passa al 4-2-3-1 con Legowski chiamato a francobollare Boloca, quindi si gioca anche la carta Martegani e chiude col 4-4-2. Ma le occasioni migliori sono tutte per il Sassuolo, che sbatte ancora contro un prodigioso Ochoa ed i legni della sua porta. Di sicuro anche la questione della condizione fisica complessiva della squadra è tra quelle da approfondire e perfezionare per sperare di poter lottare per la salvezza.
La Salernitana in casa del Sassuolo dura mezz’ora
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