In queste ore si parla con insistenza di un interesse dei Della Valle per la Salernitana. La notizia, data da un sito web di Salerno in prima battuta, è stata poi rilanciata, a caratteri cubitali, dalle testate on line di Firenze dove i Della Valle, per i trascorsi in viola, continuano ad avere i riflettori dei mass media puntati addosso. Al di là dei favorevoli e contrari ad una notizia del genere che per ora, lo ripetiamo, non è neppure una notizia ma una semplice indiscrezione che non trova elementi di concretezza. Anzi la Salernitana, sul proprio sito ufficiale, ha smentito qualsiasi incontro con i Della Valle parlando di notizie prive di fondamento. La questione merita però una riflessione.
La domanda è sempre una: Lotito vuole vendere? E' disposto a cedere la Salernitana davanti ad una offerta importante qualora dovesse arrivare? Ed a quali condizioni passerebbe la mano e soprattutto a che prezzo? L'auspicio è che qualora ci fosse un interesse concreto di acquisto lo si dica apertamente in modo da evitare strumentalizzazioni e fraintendimenti. Sono in tanti che vedono in un eventuale cambio di asset societario la svolta per via del nodo multiproprietà. Ma un conto è il volere della piazza un altro quello della proprietà e della sua intenzione di cedere oppure no. Quel che è certo è che ad oggi, la Salernitana in quanto società e squadra si è isolata da tutto e tutti. Si è arroccata sulle proprie posizioni. Oggi, la principale squadra di calcio della città sembra un avamposto militare in territorio nemico. La passione è ai minimi termini e da nord e sud tanti tifosi stanno manifestando con striscioni e manifesti il proprio malcontento per la gestione del club. Invitiamo il signor Fabiani, che conosce molto bene la piazza e gli umori dei tifosi granata a far presente alla proprietà attuale che Salerno è stanca di subire mortificazioni sportive un anno si e l'altro pure. Fabiani lo dica a Lotito e Mezzaroma che in A, in questi anni, Salerno sportiva ha visto sfrecciare club che per storia, bacino d'utenza e appeal non avevano nulla a che vedere con la piazza granata. Che in A sono andati club che non avevano mai fatto neppure la Serie B. E club che sugli spalti avevano così pochi tifosi che bisognava evitare le riprese degli spalti per non mostrare il deserto ed imbarazzare i calciatori in campo.
E la Salernitana? Da cinque anni ci raccontano di fattori imponderabili e di presunte pressioni ambientali. Di ciambelle che non riescono col buco, di sfortuna e tante altre assurdità del genere. A pochi giorni dal via ufficiale del nuovo campionato la Salernitana è ancora un cantiere aperto, incompleta e costruita senza una apparente logica con calciatori prima mandati via e poi richiamati per completare l'organico e perché alla casa madre Lazio non servivano. Ma che modo è di gestire la Salernitana? Al signor Fabiani sempre molto attento alle dinamiche della comunicazione e del mondo social ci permettiamo di invitarlo ad avere la stessa encomiabile attenzione anche per le operazioni di mercato in cui la Salernitana non sta certo brillando per scelte e strategie. Collezionando rifiuti, ritardi e dietro front uno dopo l'altro.