La Salernitana è pronta per il debutto casalingo in Serie A e 22 anni dopo l'ultima gara disputata all'Arechi, si prepara a sfidare la Roma che, in A, mise piede nell'impianto di via Allende per l'ultima volta il 24 gennaio 1999.
In quella circostanza, l'allievo Delio Rossi superò il maestro Zeman, infliggendo ai capitolini un 2-1 firmato da Bernardini e Giampaolo grazie al quale i granata ritrovarono il sorriso dopo due mesi avari di soddisfazioni.
Senza voler scomodare le epiche sfide del Vestuti, i tifosi granata sono pronti ad aggrapparsi al precedente benaugurante, nella speranza che il team di Castori, il Normal One per eccellenza, riesca a reggere il confronto con la corazzata di Mourinho, lo Special One, che pare abbia regalato una innegabile iniezione di fiducia alla squadra della Lupa.
I riflettori saranno tutti puntati su un Arechi sold out, per quella che è la limitata capienza attuale, dettata dalle esigenze di sicurezza in tema di Covid ma anche dagli interventi strutturali che ancora devono essere portati a termine. Salernitana-Roma sarà seguita da almeno 26 Paesi collegati, in rappresentanza di 4 continenti. Ai 12 mila cuori granata presenti nell'impianto di via Allende, idealmente se ne aggiungeranno tanti altri sparsi per il mondo che, chiaramente, sono pronti a soffrire con capitan Di Tacchio e soci in una partita dal pronostico apparentemente chiuso. La Salernitana ritrova la sua gente e, anche senza rinforzi dopo la sconfitta rimediata all'esordio a Bologna, nel suo stadio, che dovrà diventare rapidamente fortino per cercare di mantenere la categoria, è pronta a dare l'anima.
I granata non ci stanno a recitare il ruolo di vittima sacrificale e, pur sapendo che il gap tecnico nei confronti delle squadre che occupano il lato sinistro della classifica è notevole, non lasceranno nulla d'intentato, come ha chiesto mister Castori ai suoi uomini. Come chiese Rossi alla sua truppa.