Contro la Dea serve anche la dea bendata. E magari, a tre giorni dal 21 settembre, pure la mano di San Matteo. Nel calcio, che spesso unisce sacro e profano, ci si appella a tutto, soprattutto nei periodi più difficili. E l'inizio di stagione della Salernitana è uno di questi. I granata affrontano l'Atalanta sperando anche nell'aiuto della fortuna e del Santo Patrono ma ancora di più di Franck Ribery, pronto all'esordio da titolare.
Castori ha deciso di mandare in campo dal primo minuto il campione francese per conquistare i primi punti in serie A. Con FR7 la Salernitana aumenta le possibilità di fare risultato in una gara dal pronostico chiuso. Troppo evidenti le differenze di valori tra le due squadre, tra una neopromossa ancora a bocca asciutta e chi gioca pure in Champions League. Il calcio, però, a volte apre scenari imprevisti e la Salernitana ha il dovere di crederci. Rispetto alle prime tre partite, Castori cambia leggermente assetto tattico.
L'impostazione di base resta la difesa a tre composta, davanti a Belec, da Gyomber, Strandberg e Gagliolo. La linea mediana passa a quattro con Ranieri a sinistra al posto dell'indisponibile Ruggeri, Kechrida a destra, Mamadou Coulibaly e DiTacchio al centro. In avanti Simy non è ancora al meglio della forma e allora al suo posto gioca Djuric al fianco di Bonazzoli. E poi c'è Ribery. Trequartista dietro le punte, libero di giocare dove vuole e di inventare giocate che possano spingere la Salernitana a muovere la classifica. Strizzando l'occhio pure alla fortuna e a San Matteo.