La fede non retrocede è il leitmotiv dei tifosi granata, che in queste ore stanno ricevendo attestati di stima e incoraggiamento da numerose tifoserie. Anche la Curva della Roma ha dedicato uno striscione agli ultras granata, mentre da Venezia arrivano incoraggiamenti a non mollare. Le ultime quattro partite di un campionato disastroso si avvicinano rapidamente. Domani, alle 18, l’Arechi sarà teatro del penultimo atto casalingo in massima serie prima della trasferta di Torino contro la Juventus, del match interno con il Verona e della conclusione in casa del Milan a San Siro. L’obiettivo è rimasto immutato nelle ultime settimane: evitare la retrocessione con il peggior numero di punti ottenuti in un campionato di Serie A da quando è stata introdotta la regola dei 3 punti a vittoria. Il record negativo domani sarà sugli spalti.
L’Atalanta, che viaggia come un treno in Europa, pensa al ritorno con l’Olympique Marsiglia e schiera le terze linee contro una Salernitana allo sbando, retrocessa matematicamente a Frosinone una settimana fa e in attesa di conoscere le mosse della società. Un’incertezza gestionale e comportamentale che disorienta la tifoseria, con Iervolino che resta ancora in silenzio mentre si susseguono voci di fondi stranieri che avrebbero bussato alla porta del club. Ma sono soltanto voci, perché Iervolino procede con motivazioni fiacche e una ricapitalizzazione da mettere sul piatto, ma soprattutto con la necessità di non stravolgere la scelta del direttore sportivo. Angelozzi è un nome circolante, ma non è l’unico sul taccuino del patron. Serve un DS capace di piazzare oltre 30 giocatori in organico e snellire una rosa con troppi stipendi pesanti. Solo così si potrà avviare la rifondazione, seguendo una logica di sostenibilità economica. Il futuro non è ancora iniziato, eppure l’unica risposta alla retrocessione si chiama programmazione.