Nessuna variazione al calendario, restano inascoltate tutte le considerazioni, assolutamente legittime e condivisibili, sulla regolarità del campionato. Empoli-Salernitana si giocherà dopodomani, sabato 14 maggio, alle ore 15. A metà pomeriggio Udinese-Spezia, la sera Roma-Venezia. Il giorno dopo Napoli-Genoa e Cagliari-Inter. Addirittura lunedì pomeriggio in posticipo Sampdoria-Fiorentina.
Altro che contemporaneità, le squadre coinvolte nella corsa salvezza giocano tutte ad un orario diverso. Lo spezzatino non lo scopriamo adesso ma risulta veramente indigesto nel momento in cui provoca una evidente disparità tra chi lotta per lo stesso obiettivo. Cade nel vuoto, quindi, la richiesta avanzata dal presidente Danilo Iervolino di far disputare le partite della penultima giornata nello stesso momento. Prevalgono gli interessi economici, legati agli accordi televisivi, a dispetto della regolarità del campionato.
No alla contemporaneità alla penultima giornata, sì all'ultima giornata, per modo di dire. La Lega Serie A ha concesso l'anticipo a venerdì 20 maggio alla Roma che, la settimana dopo, sarà impegnata nella finale di Conference League contro il Feyenoord. "Le altre che giocheranno per l'Europa rispetteranno il principio di contemporaneità scendendo in campo o tutte sabato o domenica, ma si deciderà dopo la penultima giornata". La domanda scatta automatica: se la Roma gioca venerdì e le altre in corsa per l'Europa sabato o domenica, dov'è la contemporaneità? Inoltre la Lega Serie A afferma che le partite dell'ultimo turno saranno stabilite dopo quelle della penultima giornata, quindi presumibilmente martedì 17 maggio, dopo il posticipo di lunedì sera tra Juventus e Lazio. Ci sarà, quindi, pochissimo tempo per organizzare le ultime e decisive gare di campionato. Così viene gestito il calcio italiano.
