Lluis Sala: «La Salernitana ha da rivedere molte cose»

Michele Masturzo

Ospite del podcast condotto da Alex De La Vega, il preparatore fisico Lluis Sala è tornato a parlare dell’esperienza con la Salernitana.
«Abbiamo provato non tanto a cambiare le cose, ma ad aggiungere nuovi elementi – ha affermato il collaboratore di Paulo Sousa –. Alla fine abbiamo comunque fatto la storia del club raggiungendo la loro terza partecipazione alla Serie A consecutiva, questo la dice tutta».
Sala, tirato in ballo sia da Inzaghi che dal club nelle ultime settimane per le condizioni fisiche della truppa, spiega il protocollo adottato dall’arrivo di Sousa in Campania: «Il profilo di routine quotidiana che noi dello staff avevamo a Salerno era molto diverso da quello che abbiamo svolto in altri posti. Abbiamo dovuto a poco a poco modificare i comportamenti professionali. Modellavamo un microciclo settimanale che ogni squadra di livello, a nostro giudizio, dovrebbe avere. In un club, anche di gran nome, è più importante la persona che lavora. La Salernitana non è un club con un grande blasone, ha da cambiare e rivedere molte cose».
Il preparatore fisico spiega a suo giudizio cosa non ha funzionato come doveva: «Sousa e noi dello staff siamo arrivati con il compito preciso di salvare la squadra – ha ricordato Sala –. Però quando assumi un allenatore che per nome, carriera e curriculum potrebbe allenare una delle squadre che stanno lottando per vincere quello stesso campionato o per andare in Champions League, lo fai con l’intenzione di chiedergli anche di dare al club un’altra visione. Abbiamo cercato di creare una routine da dare agli altri componenti dello staff. Una volta che abbiamo salvato la squadra, nel pre-campionato abbiamo iniziato a dire “questo si fa così, questo invece non si fa” sulla base del nostro credo professionale. Noi siamo uno staff di cinque persone, una famiglia. A Salerno ci siamo uniti a uno staff già presente sul luogo e il fatto di arrivare da un altro paese, con una diversa mentalità di lavoro, richiedeva cautela».

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