Macte Animo, Salernitana: serve coraggio a Bergamo

Atalanta, Milan, Verona, Juventus. La fine del girone d’andata si avvicina e la Salernitana va necessariamente a caccia di una svolta, per evitare di alzare bandiera bianca già a metà stagione. La squadra di Gasperini è un pessimo cliente. Lo scorso anno i neroazzurri rifilarono 8 reti alla truppa all’epoca guidata da Nicola, hanno una rosa con atleti di caratura internazionale e ricambi all’altezza dei titolari, dal centrocampo in su possono contare su elementi in grado di fare male in qualsiasi momento e con diverse soluzioni (tiro da fuori incluso).
Ma la Salernitana non può fasciarsi la testa prima di rompersela o considerare già persa la gara del Gewiss Stadium. Le partite “non alla nostra portata” condannarono all’esonero Nicola nel suo secondo anno. Mentre le imprese contro le “big” furono il fiore all’occhiello della prima gestione targata Sousa. I granata, rispettando il motto Macte Animo inserito nel primo statuto societario, devono dar vita ad una prova d’orgoglio.
Dopo le brutte sconfitte rimediate contro Fiorentina e Bologna, dopo le dichiarazioni al veleno del presidente Iervolino, dopo quattro giorni e mezzo di ritiro, la truppa di Inzaghi deve dare un segnale forte in campo. Di speranza, di ripresa, di voglia. Dovesse andar male a Bergamo da questo punto di vista, non tanto da quello del risultato, nuovi scenari si potrebbero prospettare ancora più rapidamente.
Se Inzaghi crede davvero nell’operazione rimonta e vuole tenersi stretta la panchina, deve trovare il modo di trasformare il nervosismo palesato dai granata all’Arechi contro il Bologna in furore agonistico, affinchè la Salernitana possa rendere complicata la vita all’Atalanta. Dai giocatori, soprattutto da quelli che stanno rendendo molto al di sotto delle loro possibilità, il tecnico, la società, i tifosi, si aspettano segnali di risveglio. In caso contrario, per qualcuno l’addio già a gennaio sarebbe inevitabile.