Lo statunitense supera Navratil (secondo) e Hunt (terzo)
Non era mai andato oltre il terzo posto nel 2014 e nel 2012. A 33 anni, Steven Lobue vince la 32^ edizione del Marmeeting nello splendido scenario di Furore in Costa d’Amalfi. Il tuffatore statunitense ha sbaragliato un’agguerrita e qualificata concorrenza staccando di quasi 20 punti il secondo classificato Michal Navratil. Per il secondo anno consecutivo l’atleta ceco, col secondo posto, sfiora la vittoria dalla piattaforma posizionata a 28 metri di altezza. Conclude il podio il britannico Gary Hunt, vecchia conoscenza del Marmeeting e vincitore in passato di ben quattro edizioni. Appena fuori dal podio il rumeno Constantin Popovici comunque molto soddisfatto. A lui è andata la wild card per la finale mondiale della Red Bull Cliff Diving World Series 2018, in programma a Polignano a Mare il prossimo 23 settembre. Popovici, quarto in classifica al Marmeeting, è risultato il primo tra gli atleti che non erano ancora qualificati per la tappa finale in Puglia. In testa alla classifica già dopo le prime due batterie di tuffi, Steven Lobue ha confermato il primato con un terzo ed ultimo tuffo quasi perfetto. Amante anche dello skateboard e dello snowboard, l’atleta statunitense nel 2017 ha vinto la High Diving World Championships FINA e nel 2004 è stato finalista alle selezioni Olimpiche USA. “Alla mia settima partecipazione al Marmeeting sono contento di aver finalmente centrato la vittoria – dice Lobue. Le condizioni meteo hanno reso la competizione più complessa ma il bello del nostro sport è anche questo, doversi adattare a tutte le difficoltà”. Settimo in classifica Alessandro De Rose, l’unico italiano in gara. I complimenti vanno all’organizzazione curata da Oreste Varese, il primo a portare in Italia un evento di tuffi dalle grandi altezze. Visto il successo confermato anche in questa edizione, Marmeeting dà appuntamento a Furore per l’anno prossimo. https://www.youtube.com/watch?v=0rBl8zqr8ig
