Secondo mister Martusciello la sua squadra ha provato a fare quello che doveva ed ha pagato gli unici errori commessi.
“La squadra ha fatto quello che doveva fare, ha commesso gli unici errori che non doveva commettere ed è stata penalizzata eccessivamente nel risultato. La prestazione c’è stata, alcuni episodi hanno spostato il risultato. La squadra ha messo dentro il giusto spirito, non abbiamo finalizzato nelle occasioni che, quando capitano agli avversari, ci fanno male. La gara è stata buona, ma condizionata dal risultato. Gli errori ci hanno fortemente condizionato. Mi sento in discussione sempre, dal 10 di luglio, anche quando vinco. Affronto con serenità questi passaggi, come sto facendo. C’è da lavorare di più, bisogna fare le cose con maggiore determinazione e far passare un periodo che dura da troppo tempo. Dopo lo svantaggio volevamo portare tanti calciatori in area avversaria, ci eravamo anche riusciti. Il sistema ti mette in difficoltà sui cambi di gioco. Dovevamo tentare qualcosa di differente, ci siamo mossi anche bene. Il tutto è condizionato dal risultato finale. Nel secondo tempo il Bari si è abbassato, abbiamo avuto la metà campo avversaria, ma non abbiamo concretizzato le tante palle arrivate in area di rigore. Si riparte lavorando sugli errori commessi, ho visto anche cose interessanti. Non sono preoccupato per la classifica. Mi spiace per i tifosi, di cuore. Da mercoledì lavoreremo su quello che non è andato. Si interviene ora con la coerenza in ciò che si dice e in come ci si allena, non serve stravolgere tutto. Bisogna rimuovere i limiti con il lavoro quotidiano, cercando di far venire fuori i pregi. Alleno la squadra ogni giorno e la vedo impegnata ed entusiasta. Ora non c’è altra strada che il lavoro per migliorare gli errori che ci vedono soccombere. Con Petrachi parlo tutti i giorni, dopo la partita no perché siamo entrambi molto caldi, preferiamo far abbassare un po’ l’adrenalina e discuterne a freddo. Io a fine partita non parlo con nessuno, scelta mia e del direttore. Si preferisce parlare il giorno dopo, a bocce ferme”.